giovedì 28 novembre 2013

I NODI


I peccati formano in noi come dei nodi,

 da più nodi può venire un groviglio,

che è sempre più doloroso e sempre più difficile da sciogliere.


Ma alla misericordia di Dio - lo sappiamo - nulla è impossibile!

Anche i nodi più intricati si sciolgono con la sua grazia.

E Maria, che con il suo “sì” ha aperto la porta a Dio per sciogliere il nodo dell’antica disobbedienza, è la madre che con pazienza e tenerezza ci porta a Dio

perché Egli sciolga i nodi della nostra anima con la sua misericordia di Padre.

Ognuno di noi ne ha alcuni, e possiamo chiederci dentro al nostro cuore:

quali nodi ci sono nella mia vita? “Padre, i miei non si possono sciogliere!”.

Ma, questo è uno sbaglio! Tutti i nodi del cuore, tutti i nodi della coscienza possono essere sciolti. Chiedo a Maria che mi aiuti ad avere fiducia nella misericordia di Dio,

per scioglierli, per cambiare?

Lei, donna di fede, di sicuro ci dirà:

“Vai avanti, vai dal Signore: Lui ti capisce”.

E lei ci porta per mano, Madre, Madre, all’abbraccio del Padre,

del Padre della misericordia.

 

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giovedì 14 novembre 2013

LA TUA VITA HA UN VALORE ALTISSIMO


LA TUA VITA HA UN VALORE ALTISSIMO

 

      PERCHE’ VIVI SU QUESTA TERRA?...  VIENI DA DIO E DEVI RITORNARE A DIO.

Perché si nasce, si vive, si lavora? Che senso ha la mia vita? Chi sono io? Da dove vengo? Dove vado? Sono domande di somma importanza e di estremo interesse che l’uomo non può ignorare. Eppure molti vivono senza interrogarsi sul perché della loro esistenza. C’è da chiedersi se costoro si comportino da veri uomini: anche l’albero e l’animale esistono, ma non capiscono perché vivono.

a) LA RISPOSTA DELLA RAGIONE.

Il grande scrittore cattolico Giovanni Papini racconta: “ Uscii di casa; andai verso il fiume. Vidi un pescatore; gli chiesi: perché peschi? – Per prendere i pesci. E poi? – Per venderli. – Che ne fai dei quattrini? – compero pane, vino, olio, vestiti. – Perché comperi queste cose? – Per vivere. – Perché vuoi vivere? – Per pescare.

 Era inutile continuare; eravamo tornati al principio. Mi alzai e prosegui il cammino.

A un contadino che vangava chiesi: “Perché fai questo lavoro? – Per seminare e perché nasca il grano e possa fare il pane. – E perché vuoi il pane? – Per vivere. – Ma perché vuoi vivere? – Lui abbassò la testa e riprese a lavorare; non volle rispondere.

In un prato vicino una fanciulla raccoglieva fiori. Le chiesi: “Perché fai questo? Subito rispose: per portarli in Chiesa e collocarli davanti alla Madonna. – Perché? – Perché si ricordi di me e mi prepari un posto in Paradiso, vicino a Lei.

Solamente quella fanciulla aveva compreso il vero significato della vita. Siamo su questa terra per ritornare a Dio che ci ha creati; viviamo, lavoriamo, soffriamo per conquistare il Paradiso. La devozione alla Madonna è la via più facile, più breve e più dilettevole per raggiungere la felicità del cielo.    

b) LA RISPOSTA DELLA SACRA SCRITTURA

Veniamo dal Signore il quale ci ha creati “ a sua immagine e somiglianza”, e ci ha collocati in questo meraviglioso giardino, che è l’universo, con l’invito a ritornare a Lui e a partecipare alla sua gloria e alla sua gioia. Cristo Giudice un giorno ti dirà: “Bene, servo buono e fedele… Prendi parte (per sempre) alla gioia del tuo padrone”, del tuo Signore.

Siamo “stranieri e pellegrini sulla terra”alla ricerca di una patria migliore, quella celeste.

“Non abbiamo qui una città stabile, ma cerchiamo quella futura. Perciò S. Pietro ci ripete:”Carissimi, io vi esorto come stranieri e pellegrini ad astenervi dai desideri della carne che fanno guerra all’anima. La vostra condotta tra i pagani sia irreprensibile”.


Il S. curato d’Ars ammonisce: “Purtroppo ci sono molti cristiani che non sanno perchè sono al mondo. Tre quarti di cristiani non si affaticano che per dare soddisfazione al cadavere che ben presto andrà a marcire sotto terra, mentre non pensano affatto alla loro povera anima destinata ad essere eternamente felice o dannata. E’ cosa da far tremare”.


NON LASCIARTI INGANNARE DALLE TRE TERRIBILI “ESSE”: SESSO, SOLDI, SUCCESSO!

La Bibbia li denomina: “Concupiscenza della carne, Concupiscenza degli occhi e Superbia della vita”.

a) SUCCESSO (o superbia della vita).

Aspirare con mezzi leciti, e unicamente per amore a Dio e ai fratelli, ad avere i massimi gradi, a vincere importanti concorsi, a raggiungere i primi posti, non è un vizio, ma una grande virtù. E i cristiani che ne hanno la possibilità dovrebbero tendere a una posizione alta e distinta nel mondo, con l’unico scopo però di rendere a Gesù una testimonianza più visibile e più efficace, e di fare un bene maggiore alle anime. Ma questo avviene raramente.

Invece aspirare alla gloria, al potere, agli applausi, al successo, per egoismo, per superbia, è il peggiore dei vizi.

E moltissimi corrono pazzamente per questa strada.

Dice lo Spirito Santo, il diretto Ispiratore della S. Scrittura: “Odiosa al Signore e agli uomini è la superbia. Dio resiste ai superbi e concede la sua Grazia agli umili”. La superbia è la radice di tutti i mali. Il principio della superbia umana, infatti, è l’allontanarsi dal Signore, per vivere secondo la propria volontà, forse è meglio dire secondo i propri capricci. La superbia, perciò, è la prima causa di tutti i peccati. Fu la superbia che spinse Lucifero e una parte degli Angeli a ribellarsi a Dio diventando demoni.  

Fu la superbia che spinse Adamo ed Eva a cadere alla tentazione del diavolo, travolgendo se stessi e tutta l’umanità nella catastrofe. Fu la superbia che spinse Erode alla strage degli innocenti. Fu la superbia che trascinò i Farisei al più grande delitto della storia: all’uccisione di Cristo Gesù.

 
E’ la superbia che, impossessandosi dell’uomo di oggi, lo rende divorzista, lo rende abortista, lo rende schiavo del consumismo, del laicismo, dell’odio, delle violenze, del terrorismo, delle profonde lacerazioni sociali, delle innumerevoli guerriglie e di spaventose guerre.

 
I successi terreni e glorie mondane, frutto della superbia, inevitabilmente tolgono la pace alla coscienza e la felicità all’anima. Sono bolle di sapone che vivono e luccicano un istante e subito scompaiono. Sono fuochi d’artificio nel buio della notte, che dopo pochi minuti si dileguano per cedere il posto alle più fitte tenebre.

 All’ebbrezza momentanea delle vittorie, delle conquiste, delle carriere brillanti e dei frenetici applausi delle folle, subentra sovente la più tragica disperazione. “Avverrà  -  dice la Bibbia -  come quando un affamato sogna di mangiare, ma si sveglia con lo stomaco vuoto; come quando un assetato sogna di bere, ma si sveglia stanco e con la gola riarsa”. Ancora la S. Scrittura afferma: “Non c’è pace per gli empi”.   

Sul frontespizio di un cimitero sono stampate queste parole: “ Homo = humus. Fama = fumus. Finis = cinis”, che significano: l’uomo è terra, la fama è fumo, la fine della vita è la cenere.

 
Sulla porta della celletta di P.Pio, a S.Giovanni Rotondo, sta scritto: “La gloria del mondo ha sempre per compagna la tristezza”.

Mentre la superbia è sempre fondata sulla falsità, l’umiltà poggia sempre sulla verità. Per questo l’anima umile è sempre gradita a Dio. L’umiltà è fonte di grazia, è pace dei cuori, è l’inizio di tutti i beni, è il fondamento della santità.

Gesù ci ripete:”Imparate da me che sono mite e umile di cuore e troverete ristoro per le vostre anime”. E ancora: “Chi si esalta sarà umiliato, chi si umilia sarà esaltato”.

Maria “umile ed alta più che creatura”, a condanna dei prepotenti, dei gaudenti, degli sfruttatori, oppressori, e a lode delle persone umili e pie, canta nel Magnificat: “Il Signore ha rovesciato i potenti dai troni e ha innalzato gli umili”.

 
b) SOLDI (o concupiscenza degli occhi). Molte persone pensano unicamente a lavorare, ad affaticarsi, nella sfrenata avidità di accumulare sempre maggiori ricchezze. Aggrappati disperatamente alle misere cose della terra, dimenticano completamente Dio da riamare, l’anima immortale da salvare, l’eternità beata da conquistare.

 S. Paolo ammonisce:”Quando abbiamo di che mangiare e di che bere, accontentiamoci di questo. Al contrario, coloro che vogliono arricchire, cadono nella tentazione, in rovina e perdizione. L’attaccamento al denaro è la radice di tutti i mali.”   

Gesù grida: “Quanto è difficile che un ricco ( ossia un uomo avido di beni terreni), entri nel Regno dei cieli!” “Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia… Disse poi una parabola.

“La campagna di un uomo ricco aveva dato buon raccolto. Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? E disse:” Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni, poi dirò a me stesso: hai a disposizione molti beni per molti anni. Riposati, mangia, bevi e datti alla gioia. Ma Dio gli disse: “Stolto! Questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che avrai accumulato di chi sarà? Così è di chi accumula tesori per sé e non arricchisce davanti a Dio… Cercate il Regno di Dio. Preparatevi un tesoro inesauribile nei cieli”.

 
Quando l’anima, dopo la morte corporale, si presenterà davanti a Cristo Dio per essere giudicata, guai se dovrà dire: “Nella mia vita terrena ho pensato di lavorare soltanto per il corpo e ad accumulare soltanto ricchezze materiali, e ora le mie mani sono vuote di opere buone, di opere religiose! Amareggiata e disperata dovrà ripetere quelle parole della Bibbia:”Vanità delle vanità, tutto è vanità. Quale utilità ricava l’uomo da tutto l’affanno, per il quale fatica sotto il sole?” Perchè chi avrà lavorato con successo dovrà poi lasciare i suoi beni. Vanità e grande sventura”.

Per chi vive e lavora solo per le cose terrene si avvereranno quelle Parole dello Spirito Santo:”Le vostre ricchezze si sono putrefatte e i vostri vestiti sono corrosi dalle tarme. L’oro vostro e il vostro argento si sono irruginiti. Lla ruggine si alzerà a testimone contro di voi”.

 
Fortunati coloro che avranno compiuto opere buone, opere religiose, opere sante! Di questi lo Spirito Santo afferma: “Beati i morti che muoiono nel Signore; riposeranno dalle loro fatiche, perché le loro opere li seguono” nel Regno eterno di Dio.

 
c) SESSO  ( concupiscenza della carne). Il sesso, nel senso nobile della parola, poiché viene da Dio, è cosa buona, e perfino santa e santificante. Ma nel senso deteriore, disordinato, non è amore, bensì egoismo, non è libertà ma schiavitù. Non è fonte di felicità, ma di tristezza e, sovente, di disperazione.

Eppure tante persone non pensano, non desiderano, non cercano altro che sesso, sesso, sesso, nel significato il più turpe e il più degradante.

S. Pietro ( 2 Pt.12,22) così li descrive: “Essi stimano felicità il piacere di un giorno, sono tutta sporcizia e vergogna. Hanno gli occhi pieni di disonesti desideri e sono insaziabili di peccato.

Adescano le anime instabili…mediante le passioni licenziose della carne. Promettono loro libertà, ma essi stessi sono schiavi della corruzione. Se ne rimangono di nuovo invischiati e vinti, si è verificato per essi il proverbio:il cane è tornato al suo vomito e la scrofa lavata è tornata ad arrotolarsi nel fango”.

 
S. Paolo grida: “Questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione. Che vi asteniate, cioè, dall’impudicizia, che ciascuno sappia mantenere il proprio corpo con santità e rispetto, non come oggetto di passioni e di libidine, come i pagani che non conoscono Dio… Dio non ci ha chiamati all’impurità, ma alla santificazione”.

Gabriele d’Annunzio, famoso per le sue sconcezze, già a 23 anni scrive: “Voi lo sapete, o mio Dio, che non c’è nella vita angoscia più amara di quella che mi danno queste cadute nell’impurità”. Nella sua età matura, dopo tanti peccati, scrive disperato: “Tristezza atroce della carne immonda /quando la fiamma del desìo/nel gelo del disgusto si spegne”.

Giosuè Borsi, il quale aveva trascorso la sua prima giovinezza lontano da Dio, immerso nei piaceri illeciti, alla mamma scrive: “Non rimpiango la vita. Ne ho assaporate tutte le ebbrezze mondane, e me ne sono ritratto con insormontabile fastidio e disgusto”.

 S. Agostino, nella sua famosa autobiografia ” Le Confessioni” descrive il suo cammino interiore da una vita pagana all’incontro con Cristo. Prima della conversione, egli ha sperimentato, nella propria carne, tutti gli illeciti piaceri del sesso. Questi non gli procuravano felicità, ma soltanto pochi attimi di “stordimento”, ai quali seguiva tanta angoscia. Giunto alla conversione, poteva scrivere: “Voi sapete, Signore, che cosa soffrivo allora. Ero rosicchiato. Quanto ero infelice! Soffrivo crudelmente. Che tormenti e che gemiti erano i miei! Un’ immensa tristezza riempiva il mio cuore. Mi sentivo schiacciare da un enorme peso di infelicità”. Dopo la sua conversione a Gesù, il Santo, totalmente trasformato, ci dona la più grande testimonianza della GIOIA VERA, che ha sperimentato nell’ INCONTRO CON CRISTO: “Questa è la vera felicità, o Signore, gioire in Te, di Te, per Te. Questa è la certa felicità, e nessuna’altra”.

 
GESU’ TI HA INDICATO L’ITINERARIO DELL’EISTENZA, LO SCOPO DELLA VITA  quando ha detto: “Uscito dal Padre, sono venuto nel mondo. Ora lascio il mondo e ritorno  al Padre”. Il mistero della nostra vita è in questa traiettoria: siamo venuti dal Padre che ci ha creati e ci ha posti sulla terra. Un giorno lasceremo la vita terrena per ritornare al Padre.

Il Padre ci ha donato l’intelligenza soprattutto per conoscere Lui stesso, che è Verità infinita. Perciò l’istruzione religiosa è il primo dovere di ogni uomo e costituisce l’inizio del Paradiso su questa terra, come afferma Gesù: “Questa è la vita eterna, che conoscano Te, l’unico vero Dio, e Colui che hai mandato, Gesù Cristo”. Il Padre ci ha donato il cuore soprattutto per amare Lui, che è l’Unico BENE, il Sommo BENE, l’Infinito BENE, e l’Unica Sorgente del VERO AMORE.

 
Il Padre ci ha donato la volontà soprattutto per cercare e fare sempre la sua volontà, unica strada per conquistare la pienezza della pace, come esclama il sommo poeta: “In la sua voluntade è nostra pace”. E come ci attesta l’esperienza di innumerevoli convertiti. Come esempio, citiamo Pascal, il quale, nella celebre notte della sua totale conversione, grida: “Certezza! Certezza! Certezza! Gioia! Pcae! Grandezza dell’anima umana! Padre, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto. Gioia, gioia, lacrime di gioia.”

Soltanto se conosceremo Dio, se lo ameremo, se faremo la sua volontà avremo, n,ell’al di là, quella felicità completa, perfetta e infinita, alla quale tutti fortemente aspiriamo. Dunque, come si esprime molto bene il Catechismo di S. Pio X, noi siamo creati per “conoscere, amare, servire il Signore;” ossia per fare la sua volontà su questa terra, per gioire poi con Lui, senza fine, nel Paradiso.

 
La vita è un CAMMINO DI FEDE per incontrare Cristo, che non si stanca mai di bussare alla porta del nostro cuore, perché gli apriamo ( Ap. 3,20 ): “Ecco, io sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui e cenerò con lui ed egli con me”.

 
In questa intimità con Lui, noi comprendiamo anche la verità, che esprime S. Agostino, quando la sua vita è approdata a Cristo: “O Signore, Tu ci hai creati per Te e il nostro cuore sarà sempre inquieto, finchè non riposa in Te”.  

sabato 9 novembre 2013

La SPERANZA CRISTIANA NON DELUDE

La SPERANZA CRISTIANA NON DELUDE


La Speranza poi non delude perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato”( Rom. 5,5 ).

La preghiera più ispirata e più completa sgorga sempre dall’ascolto diretto e profondo della Parola di Dio. Per questo si chiama, più propriamente: “ Lectio Divina”.
Sotto la guida dello Spirito Santo, che dobbiamo sempre invocare, vogliamo qui trasfondere in preghiera un passo dell’Apocalisse, che descrive le REALTA’ ULTIME della Storia e della VITA di ogni persona umana.

Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c’era più. Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii allora una voce potente che usciva dal trono:
Ecco la dimora di Dio con gli uomini!
Egli dimorerà tra di loro
ed essi saranno suo popolo
ed Egli sarà il “ Dio con loro”
E tergerà ogni lacrima dai loro occhi;
non ci sarà più la morte,
né lutto, né lamento, né affanno,
perché le cose di prima sono passate”.
E Colui che sedeva sul trono disse:
Ecco, io faccio nuove tutte le cose;
e soggiunse: “scrivi, perché queste parole sono certe e veraci.
Ecco sono compiute!
Io sono l’Alfa e l’Omega, il Principio e la Fine.
A colui che ha sete darò gratuitamente acqua della fonte della vita
Chi sarà vittorioso erediterà questi beni;
Io sarò il suo Dio ed egli sarà mio figlio.
Ma per i vili e gli increduli, gli abietti e gli omicidi,
gli immorali, i fattucchieri, gli idolatri e tutti i mentitori
è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo.
Questa sarà la seconda morte”( Ap. 21, 1 – 8 ).

PREGHIERA
Signore, ci sembra troppo bello ciò che Tu ci prometti. Eppure, è PAROLA TUA, che non si smentisce mai. Tu hai affermato, con molta forza e chiarezza: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”( Lc. 21,33 ).
Facci credere, per essere da Te illuminati a capire che dal momento della tua RISURREZIONE, ossia dalla tua PASQUA, tutta la storia va verso la VITA PIENA e la GLORIA che NON HA FINE.
Facci capire che il TUO AMORE è più forte della morte, perché Tu hai vinto la morte, con la tua RISURREZIONE. Quando TU TI MANIFESTERAI TUTTO IN TUTTI, noi vivremo la VERA VITA, per la quale ci hai creati: VITA nell’AMORE, che si tramuta in GLORIA, nella COMUNIONE DEI SANTI.
Fa che in tutte le croci che ora ci opprimono, non perdiamo mai la Speranza nell’adempimento della Tua Parola: “Noi aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la Giustizia” ( 2Pt. 3,13 ).
Il BENE, che racchiude tutti i beni sei Tu, Signore. Sei TU l’ALFA e l’OMEGA, sei TU il SOLE SENZA TRAMONTO, sei TU il PRINCIPIO, da cui ogni essere trova il suo INIZIO e nel quale raggiunge il suo COMPIMENTO.
Da Te ci è donata, in ogni istante, la vita. Quindi per Te noi la vogliamo vivere.
Ma Tu conosci molto bene la nostra fragilità e debolezza umana.
Per questo ti chiediamo umilmente PERDONO e MISERICORDIA.
RICORDATI SEMPRE DEL TUO AMORE CROCIFISSO PER NOI.
Attiraci a Te, come hai promesso: “ Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me”.
( Gv.12,32 ). Fa che, pensando al tuo Amore e a tutto ciò che Tu hai promesso e preparato per tutti i tuoi eletti, non ci lasciamo sedurre da tutto ciò che luccica in questo mondo e svuota il nostro cuore dall’AMORE, dalla PACE e dalla GIOIA, che Tu solo ci doni. AMEN.

P. Severino Consolaro