lunedì 16 marzo 2015

CIO’ CHE CREDO

 CIO’ CHE CREDO
 
Credo che la vita non è un’avventura da vivere
secondo le mode correnti,
ma un impegno a realizzare il progetto
che Dio ha su ognuno di noi:
un progetto di amore
che trasforma la nostra esistenza.
 
Credo che la più grande gioia di un uomo
è incontrare Gesù Cristo, Dio fatto carne.
In Lui ogni cosa - miserie, peccati, storia, speranza -
assume nuova dimensione e significato.
 
Credo che ogni uomo possa rinascere
a una vita genuina e dignitosa
in qualunque momento
della sua esistenza.
 Compiendo sino in fondo
la volontà di Dio può
non solo rendersi libero,
ma anche sconfiggere il male.
 
                     Thomas Merton
 

QUARESIMA, TEMPO DI CONVERSIONE A DIO

             QUARESIMA, TEMPO DI CONVERSIONE A DIO
 
Il tempo liturgico della Quaresima ha inizio con l’austero rito
 delle Sacre Ceneri e si conclude con la Pasqua di Risurrezione di Gesù.
Le Sacre Ceneri ci rammentano la nostra fragilità umana, sia fisica che morale.
Ogni persona è soggetta alla SOFFERENZA, al PECCATO e alla MORTE.
 
Il BENE, comunque, prevale sempre e prevarrà sempre sul MALE.
Gesù, nel Mistero dell’Incarnazione, si è fatto simile a noi, perché noi
divenissimo simili a Lui.
Dio ci ha fatto dono di un corpo, che è il capolavoro del Creato.
 Ma ci ha donato anche un’anima, dotata d’intelletto, di volontà,
di cuore e di coscienza.
 Dio ci ha elargito questi doni, perché noi sappiamo discernere
 il BENE e il MALE e, di conseguenza, fare le scelte secondo coscienza.
Purtroppo la tentazione e l’egoismo spesso prevalgono in noi
 e ci fanno cedere alle tentazioni.
 
La Quaresima è orientata verso la Pasqua. Questo esige, da parte nostra,
una presa di coscienza e impegno personale.
Più sappiamo raccoglierci interiormente, nella riflessione e
nella preghiera, più facciamo l’esperienza di Dio, che è sempre
 alla ricerca di noi.
 
Al patriarca Abramo Dio ha detto: “ Io sono Dio onnipotente. Cammina
davanti a me e sii integro. Porrò la mia alleanza tra me e te”. ( Gen. 17,1-2 ).
 
Se riflettiamo sulla PRESENZA Dio, se lo cerchiamo e lo chiamiamo, come Abramo,
Lui ci risponde, proponendo anche a noi un’A
LLEANZA di Amore.
Questa Verità ci aiuta molto a vivere da cristiani. 
Dobbiamo ricordarci sempre che Dio ci ha creati non per la MORTE,
 ma per la VITA ETERNA.
La PASQUA è veramente la SORGENTE della VITA SENZA FINE.
 
 Nel racconto della Trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor,
emerge, in tutta la sua entità e la sua forza, il valore della PREGHIERA.
 
Non si può pregare nel chiasso, tra la folla e nelle distrazioni.
Ecco perché Gesù sale sul monte Tabor e lì entra in colloquio
profondo con il Padre, facendo trasparire, in tutto il suo fulgore,
 la sua divinità che vela la sua umanità.
 
Salire sul monte costa fatica, ma ci apre alla contemplazione
di un panorama stupendo.
Dobbiamo ricordarci che Dio lo incontriamo mediante due operazioni:
la CONTEMPLAZIONE di tutto ciò che è bello  e la MEDITAZIONE
INTERIORE.
 
Nella Trasfigurazione di Gesù si fanno presenti i due personaggi più
significativi del Vecchio Testamento: il profeta Elia e Mosè.
Il primo rappresenta tutti i profeti. Il secondo rappresenta la Legge
del Vecchio Testamento. Il significato è molto chiaro.
Gesù ha portato a compimento tutto ciò che aveva preannunciato
il Vecchio Testamento.
Tutta la storia ha come centro e come punto verticale Gesù.
 
Cerchiamo anche noi di porre Gesù al centro del nostro cuore,
perché diventi il Fulcro di tutte le nostre azioni. AMEN.
 
                                         
                               P. Severino Consolaro

Massime di perfezione cristiana

Massime di perfezione cristiana

del beato Antonio Rosmini

 

Le Massime di perfezione cristiana furono scritte da Rosmini per definire il fondamento spirituale sul quale tutti i cristiani potessero avere un cammino nella perfezione.
 
Nel Vangelo stesso è scritto: "Siate perfetti come è perfetto il vostro Padre celeste" (Mt 5,48)
 
1ª Massima: Desiderare unicamente ed infinitamente di piacere a Dio, cioè di essere giusto.
2ª Massima: Orientare tutti i propri pensieri e le azioni all'incremento e alla gloria della Chiesa di Cristo.
3ª Massima: Rimanere in perfetta tranquillità circa tutto ciò che avviene per disposizione di Dio riguardo alla Chiesa di Cristo, lavorando per essa secondo la chiamata di Dio.
4ª Massima: Abbandonare se stesso nella Provvidenza di Dio.
5ª Massima: Riconoscere intimamente il proprio nulla.
6ª Massima: Disporre tutte le occupazioni della propria vita con uno spirito di intelligenza.

GUIDA ALLA PREGHIERA

GUIDA ALLA PREGHIERA
 
Gesù è venuto per restare sempre in mezzo a noi. La sua PRESENZA sussiste nel Mistero
dell’EUCARISTIA, che durerà fino alla fine del mondo.
                  
 
                                                   CHI E' DIO?
 
Dio è' la BUSSOLA che ci indirizza a  trovare la STRADA e l' ORIENTAMENTO per la nostra vita.
 
Dio è la CAUSA e la RAGIONE, il PRINCIPIO e FINE di tutte le realtà. Senza Dio crolla tutto.
 
Dio è la RISPOSTA PRIMA e ULTIMA alle grandi domande della vita, sia dell'uomo, sia dell'universo.
 
Dio si percepisce con il SILENZIO e la PREGHIERA. E' la PAROLA SILENZIOSA CHE SOSTIENE tutte le realtà.
 
Dio possiede la vita nella sua pienezza. E' morto per noi tre giorni, ma è risorto per l' ETERNITA'.
 
Dio non può essere che UNICO. Il MISTERO della TRINITA' indica che Dio è MISTERO di AMORE.
 
Dio ha creato tutte le creature dell'universo, in piena armonia tra loro. Tutto canta la sua gloria. 
 
Senza Dio non si spiega l'ORDINE PERFETTO che regna nella vita dell'uomo e dell'universo.
 
 
            A LUI la Gloria e la Lode per i secoli dei secoli. Amen.
          
 
              La preghiera incarnata nel tempo
 
La preghiera è l’elevazione della mente e del cuore a Dio.
Dio non è solitario, che domina dall’alto.
Dio è un MISTERO DI AMORE.
 
In Dio, infatti, sussistono tre Persone
divine: PADRE, FIGLIO e SPIRITO SANTO.
Ma i Tre sono un solo Dio, perché vivono
sostanzialmente uniti. Tra le tre Divine Persone
c’è uno scambio di AMORE ETERNO,
Questa è la VITA di DIO.
 
Il PADRE genera dall’eternità il FIGLIO.
La totale e reciproca comunione del PADRE
e del FIGLIO è lo SPIRITO SANTO.
 
Dopo la caduta dell’uomo nel peccato,
per un decreto eterno, il FIGLIO,
GESU’ CRISTO, si fa simile all’uomo.
 
E’ il mistero dell’Incarnazione, che ha il suo compimento
 nel mistero della Redenzione sulla croce. Ogni grazia e ogni dono dell’uomo
 ha la sua sorgente nel Mistero di amore della SANTISSIMA TRINITA’.
 
La realizzazione del progetto di Dio
si manifesta nel centurione pentito, che
 si batte il petto ai piedi della croce.
 
La croce ha due bracci intrecciati, uno
 VERTICALE e uno ORIZZONTALE.
 
Il VERTICALE si innalza dalla terra al cielo.
L’ ORIZZONTALE abbraccia il mondo intero.
Il primo sta ad indicare che, grazie alla croce,
ogni persona è chiamata a diventata FIGLIA DI DIO.
 
L’altro braccio sta a significare che Cristo,
con il sacrificio della sua croce, ci ha resi tutti FRATELLI,
perché FIGLI dello stesso PADRE.
 E, come tali, siamo chiamati a far parte della sua Famiglia.
 
Da tale Mistero di Amore sgorga la certezza
più gioiosa e più consolante che possa esistere:
nessuna persona si danna, eccetto chi resiste a Dio
 e non vuole pentirsi delle proprie colpe.
 
 Torniamo al titolo iniziale, che riguarda la preghiera.
 Esponiamo qui un metodo concreto, che ci aiuta
 a pregare veramente con il cuore.
 La preghiera è in diretto rapporto con il tempo,
che Dio ci dona attimo per attimo.
 
La nostra vita di fede deve incarnarsi, ogni giorno,
nelle vicende della vita.
Tutti i giorni della settimana dobbiamo trasformarli
in preghiera, senza mai peraltro trascurare il lavoro e gli impegni,
che dobbiamo compiere.
Si tratta di equilibrare con equità il TEMPO del LAVORO
e il TEMPO della PREGHIERA.
 
Non calcoliamo qui il giorno della Domenica. 
Questo è già sacro per se stesso. In tale giorno, infatti,
si celebra la PAROLA di DIO e l’EUCARISTIA.
 
Il problema è di trovare, in tutti gli altri giorni della
settimana, il tempo per elevare il nostro canto di Lode a Dio.
 Una massima, che dobbiamo tenere sempre presente,
 recita: “ Chi prega si salva, chi non prega si danna”.
 
 
LUNEDI’, PREGHIERA DI ADORAZIONE.
 
 
S. Francesco d’Assisi, nei momenti più intimi di
comunione con Dio, esclamava estasiato:
“Mio Dio, chi sei Tu e chi sono io?... e Mio Dio e mio tutto!” 
Adorare significa prostrarsi profondamente davanti
a Dio, riconoscendo chi è Lui è  e chi siamo noi.
Lui è tutto e noi siamo nulla.
 
Ciò che siamo e che abbiamo, è tutto dono suo.
Soltanto le infedeltà, il male, il peccato sono nostri.
Adorare significa dunque riconoscere la sua divina maestà
e il suo infinito Amore.
 
Dio è il CREATORE, che in Cristo, suo Figlio divino,
per opera dello SPIRITO SANTO, è divenuto anche nostro SALVATORE.
Il canto sacro lo esprime così: ” Dio si è fatto come noi per farci come Lui”.
 
Questa trasformazione avviene sempre nel tempo che ci è donato di vivere.
Il culmine di tale Amore è la croce, che Gesù abbraccia e sulla quale
Egli muore per noi. Le parole che ha pronunciato sulla croce
raggiungono  l’apice di questo Amore, nella sua preghiera al Padre: “ Padre,
 perdonali, perché non sanno quello che fanno”.
 
 Egli, dalla croce non soltanto ci perdona, ma anche ci scusa
e ci difende presso il Padre. E’la sua MISERICORDIA che va
oltre tutti i limiti umani.
 
ADORARE significa contemplare, nella preghiera, questo Amore
Divino – Umano, che si riversa su di noi, in ogni istante della nostra vita.
Significa anche riconoscere noi stessi come povere creature peccatrici.
                               
Ogni istante Dio ci ridona la vita. Tutte le creature dell’universo
cantano, con la loro esistenza, la sua maestà e la sua gloria.
Ecco perché tutti i giorni della settimana dobbiamo trasformarli in preghiera.
 
Non calcoliamo qui il giorno sacro della Domenica.
Questo ha già i contenuti di Fede, nel dono dell’EUCARISTIA
e della PAROLA di DIO, alla quale dobbiamo essere presenti,
in attiva partecipazione.
 
Ma dobbiamo trovare il tempo, anche in tutti gli altri giorni,
 per elevare il nostro canto di Lode a Dio.
ADORARE significa riconoscerci sue creature, amate di un amore
Che si estende sempre al di là di quanto noi possiamo immaginare.
 
 
MARTEDI’: RENDIMENTO DI GRAZIE
                                         
La persona scopre le meraviglie dell’amore di Dio, riflesse
nell’universo, creato tutto per noi. Allora non può che cantare, con Maria
 e come Maria, il suo MAGNIFICAT. Tutte le opere di Dio:
 la CREAZIONE, la REDENZIONE, la GLORIFICAZIONE ETERNA
sono dei  DONI INCALCOLABILI.
 
Davanti a questi doni, noi abbiamo non solo il dovere, ma soprattutto la gioia di fare
la scoperta più grande: l’AMORE di Dio per noi, che mai
viene meno. Proprio per questo, gli rendiamo Grazie, come Maria.
 
Ogni istante noi riceviamo da Dio la vita e tutti gli altri doni, attimo per attimo.
 
 Il RINGRAZIAENTO è PURA LODE e BENEDIZIONE a Dio,
SIGNORE di tutto l’universo, con le sue creature.
 
Chi vive la Fede, non può essere triste. Avverte nel cuore
la sua presenza e la gioia quindi di cantare il suo AMORE.
Perciò, La  vita deve diventare un INNO ININTERROTTO
di RINGRAZIAMENTO.
 
 
MERCOLEDI’: SUPPLICA DI PERDONO
 
Nella preghiera, dobbiamo riconoscere la nostra debolezza, mai però disgiunta
 dalla fiducia nel suo AMORE e nella sua MISERICORDIA.
Tutti dobbiamo cantare il nostro MISERERE: “Abbi pietà di me, Signore;
 contro di te ho peccato. Ciò che è male ai tuoi occhi io l’ho fatto”.
 
Chi non si sente peccatore è un bugiardo.
Siamo e saremo sempre peccatori. Ma dobbiamo anche domandarci,
perché non facciamo tutto ciò che Dio chiede a noi?
Perché spesso andiamo contro la coscienza, che ci rimprovera e
ci toglie la PACE del cuore?
 
Soprattutto, perché non ci pentiamo, dopo che abbiamo peccato?
Perché ci tormentiamo da soli?...
 
Il perché è semplice: non  ascoltiamo la voce di Dio.
Il nostro deve essere l’atteggiamento del pubblicano al tempio,
che si batteva il petto, riconoscendosi peccatore.
 Dio ci accorda sempre la sua misericordia e il suo perdono,
 anche quando abbiamo commesso peccati molto gravi.
 
Perché non sappiamo anche noi perdonare chi ci ha offeso?
Il rancore e l’odio non fanno altro che aumentare e alimentare
nel mondo la violenza e la cattiveria.
 
 
GIOVEDI’: IMPETRAZIONE DI GRAZIE
 
 
Prima di impetrare da Dio le Grazie, impetriamo sempre da Lui la GRAZIA,
 che è la scoperta del suo Amore e della sua Benevolenza.
Da Dio, con il dono della vita, riceviamo tutto, istante per istante.
Il respiro, che non può fermarsi mai, esprime bene questo dono di Dio incalcolabile.
La vita ci è donata, con il respiro. Istante per istante.
Senza questo, la nostra morte è istantanea.
 
Non dobbiamo mai pregare soltanto per noi stessi, ma anche per gli altri.
 La preghiera, infatti, è formulata sempre al plurale.
Pregare per gli altri è il primo atto di carità. Ogni dono
 ci viene elargito dalla mano di Dio.
 
La preghiera perfetta, per eccellenza, insegnataci da Gesù, è il PADRE NOSTRO,
nel quale preghiamo per gli altri, ma ci impegniamo anche a perdonare chi ci ha offeso.
“Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori”.
Non si può mai disgiungere l’amore a Dio con l’amore al nostro prossimo.
 
 
VENERDI’: MEDITAZIONE E CONTEMPLAZIONE DAVANTI ALLA CROCE
 
 
E’ il giorno della PASSIONE e MORTE in croce di Gesù, che ci ha meritato
la remissione dei peccati e la vita eterna nella gloria. Non avremmo la gioia radiosa
della Pasqua, senza la dolorosa passione di Gesù del Venerdì Santo.
 
Perciò il VENERDI’ è il giorno, per eccellenza, per meditare il valore inestimabile
 della sofferenza e delle prove della vita, offerte a Dio per amore.
  
 
SABATO : GIORNO DEDICATO A MARIA
 
 
E’ inutile ripetere quanto è importante, per la nostra vita, l’amore e l’affidamento a Maria,
che è l’”Onnipotente per Grazia”. Questo significa che Dio esaudisce sempre
la preghiera e dona ogni grazia che Maria, la mamma sua, gli chiede.
 
 Per questo, l’Affidamento della nostra vita a Maria è garanzia della perseveranza
nella fede e della salvezza eterna.
 
E’ Gesù stesso che ce l’ha donata come Madre dalla croce. A ciascuno di noi dice quelle parole
profetiche, che sono per tutti un invito ad entrare in un rapporto di amore nei confronti di
sua Mamma: “Ecco tua Madre!”.    
Il primo miracolo di Cana di Galilea Gesù l’ha compiuto, per la supplica
della sua Mamma. Il Vangelo di Giovanni ci fa capire che Gesù ha anticipato
 la sua Rivelazione, trasformando l’acqua in ottimo vino, per l’intercessione di Maria.
 
Maria, come ANCELLA supplica, come AVVOCATA domanda,
  come MAMMA comanda presso il suo Figlio divino.
 
Chiunque ha fatto esperienza della devozione a Maria,
 si è accorto che la sua vita è cambiata.
Maria prende sul serio la consacrazione e l’affidamento a Lei.
 
 Accenniamo anche alla potenza che ha Maria, nella storia della Chiesa.
Le sue apparizioni ormai non si contano più. Dio manda Maria, sua Madre,
 come ambasciatrice, per l’amore immenso che ha 
 nei confronti dell’umanità.
 
   P.Severino Consolaro
 

LA SOLIDARIETA’ DI GESU’ CON L’UMANITA’

LA SOLIDARIETA’ DI GESU’ CON L’UMANITA’
Essere solidale significa sentirci aperti e coinvolti,
nei confronti delle persone e di tutte le creature dell’universo.
La solidarietà è l’esatto contrario dell’egoismo.
Chi è egoista vede e vive la vita soltanto in funzione di se stesso.
L’egoista non si accorge delle altre persone. E’ troppo
schiavo dei suoi interessi e delle sue voglie.
L’esempio perfetto di una solidarietà totale lo troviamo soltanto in
Gesù Cristo, il quale “non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza
con Dio” ( Fil. 2,6). Egli, volontariamente, secondo il disegno del Padre,
 “si umiliò fino alla morte, e alla morte di croce”.
Ciò è avvenuto perché Dio vuole vivere vicino all’uomo, anzi vuole vivere
nel cuore di ogni persona umana.
Chi vive la Fede, fa l’esperienza stupenda della sua interiore presenza.
 Gesù è il vero TESORO NASCOSTO e la vera PERLA PREZIOSA.
Nel rapporto con Lui, noi ci giochiamo tutta la vita, nel tempo e nell’eternità.
Con il mistero dell’Incarnazione, Egli è venuto a comunicarci
l’AMORE SENZA LIMITI del Padre.
Nella proporzione di quanto ci apriamo a Lui e lo accogliamo in noi,
 avvertiamo la sua Presenza, che ci comunica AMORE e PACE.
Solo Gesù Cristo ha mostrato, fino in fondo, con la sua vita,
il culmine e la pienezza della solidarietà verso l’uomo.
 Egli, per amore, ha assunto la condizione umana peccatrice.
La sua morte è la più dolorosa, la più infamante e la più umiliante.
Era la morte riservata alle due categorie di persone più infelici: gli assassini
e gli schiavi. Da quanto stiamo dicendo, rifulge la verità, che regola l’AMORE.
Per essere vero, l’amore deve essere guidato da due leggi: la CONDIVISIONE
con l’amato e il SACRIFICIO per l’amato. .
Queste due leggi si fondono sempre insieme.   
Gesù le ha messe pienamente in atto.  La sua totale CONDIVISIONE
 si è resa manifesta nel Mistero dell’Incarnazione. Facendosi uomo, non ci ha lasciati soli.
Ha condiviso tutta la nostra vita, la nostra umana fragilità e la nostra morte. Gesù non ha
peccato, ma ha preso su di sé tutti i peccati dell’umanità. Si è caricato
 anche di tutti i nostri peccati.
  Egli, nella preghiera al Padre, ha espresso, la sua piena difesa dei peccatori.
 E qui noi siamo tutti coinvolti.
 “ Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno”.
Mentre è crocifisso, Egli si fa anche avvocato di perdono e di misericordia
presso il Padre, nei confronti di noi peccatori.
 Gesù è venuto per restare sempre in mezzo a noi. La sua PRESENZA
 sussiste fino alla fine del mondo, nel Mistero della CHIESA e
dell’EUCARISTIA, che durerà fino alla fine del mondo.
Anche l’altra legge del SACRICIO, Gesù la attua pienamente.  
Da Dio si fa uomo. Tra i due c’è una distanza infinita. Soltanto il suo Amore
senza limiti poteva colmarla.
Il viaggio al Calvario, portando la croce è un sacrificio inimmaginabile e indicibile.
La sua crocifissione poi fino alla morte raggiunge il culmine della sua sofferenza per noi.
Dalla croce, Gesù offre al Padre il prezzo del suo sangue, come caparra di salvezza per
tutti noi. Questo perché nessuna persona disperasse della propria salvezza.
                                         GRAZIE, SIGNORE GESU’!

                                                           P.Severino Consolaro o. f. m.

A TUTTI GLI ABITANTI DI BOVALINO

A TUTTI GLI ABITANTI DI BOVALINO                  
Poco tempo dopo la mia partenza da Bovalino, ho scritto un MESSAGGIO, non soltanto con la mente, ma SOPRATUTTO con il cuore. Diciannove anni di permanenza, nella cittadina ionica,
come ministro di Dio e vostro cooperatore pastorale, costituiscono quasi un terzo della mia vita sacerdotale. Per questo, lodo e loderò sempre il Signore.
Diffondete a tutti gli abitanti di Bovalino queste poche righe, che per me costituiscono come un TESTAMENTO nei vostri confronti.
                          MESSAGGIO DI AFFETTO UMANO E CRISTIANO
Ho pensato di spedire un grande Messaggio a tutti i Bovalinesi, per esprimere il mio sentito GRAZIE, con il pieno affetto del cuore. Affetto, che anche voi mi avete sempre ricambiato, dimostrandolo, in particolare, nel 50° del mio sacerdozio e nel momento della mia partenza: la solidarietà, calda e sincera, nel commiato commosso, nei saluti, affettuosi e sinceri, nei messaggi e nei doni.
 Non mi è stato assolutamente possibile rispondere a tutti. E’ perciò che ho pensato di spedirvi questo Messaggio, il quale vuole abbracciare tutti e non dimenticare alcuno.
 Porterò sempre nel cuore tutti e ciascuno di voi in particolare. Mi scuso per le mancate risposte a chi mi ha contattato via e - mail o per cellulare. Nel cuore non ho dimenticato alcuno.
 La mia gratitudine umana, cristiana e religiosa, con la grazia di Dio, non verrà mai meno e sarà  sempre presente, ravvivata davanti al Signore, nella celebrazione quotidiana dei divini Misteri.
Io prego sempre per tutte le anime del mio sacerdozio.
Mi scuso davanti a Dio di tutti i peccati di omissione: del bene che potevo fare a voi e che non ho fatto.  Il mio ricordo, umano e religioso, per voi, sarà perenne.
Non dimentichiamo mai che siamo tutti quanti in CAMMINO verso la casa del PADRE.    
Questa verità fondamentale deve sempre, non solamente accompagnarci, ma guidarci.
                                 Un abbraccio e un PACE E BENE a tutti.
                                    P.Severino Consolaro