lunedì 16 marzo 2015

QUARESIMA, TEMPO DI CONVERSIONE A DIO

             QUARESIMA, TEMPO DI CONVERSIONE A DIO
 
Il tempo liturgico della Quaresima ha inizio con l’austero rito
 delle Sacre Ceneri e si conclude con la Pasqua di Risurrezione di Gesù.
Le Sacre Ceneri ci rammentano la nostra fragilità umana, sia fisica che morale.
Ogni persona è soggetta alla SOFFERENZA, al PECCATO e alla MORTE.
 
Il BENE, comunque, prevale sempre e prevarrà sempre sul MALE.
Gesù, nel Mistero dell’Incarnazione, si è fatto simile a noi, perché noi
divenissimo simili a Lui.
Dio ci ha fatto dono di un corpo, che è il capolavoro del Creato.
 Ma ci ha donato anche un’anima, dotata d’intelletto, di volontà,
di cuore e di coscienza.
 Dio ci ha elargito questi doni, perché noi sappiamo discernere
 il BENE e il MALE e, di conseguenza, fare le scelte secondo coscienza.
Purtroppo la tentazione e l’egoismo spesso prevalgono in noi
 e ci fanno cedere alle tentazioni.
 
La Quaresima è orientata verso la Pasqua. Questo esige, da parte nostra,
una presa di coscienza e impegno personale.
Più sappiamo raccoglierci interiormente, nella riflessione e
nella preghiera, più facciamo l’esperienza di Dio, che è sempre
 alla ricerca di noi.
 
Al patriarca Abramo Dio ha detto: “ Io sono Dio onnipotente. Cammina
davanti a me e sii integro. Porrò la mia alleanza tra me e te”. ( Gen. 17,1-2 ).
 
Se riflettiamo sulla PRESENZA Dio, se lo cerchiamo e lo chiamiamo, come Abramo,
Lui ci risponde, proponendo anche a noi un’A
LLEANZA di Amore.
Questa Verità ci aiuta molto a vivere da cristiani. 
Dobbiamo ricordarci sempre che Dio ci ha creati non per la MORTE,
 ma per la VITA ETERNA.
La PASQUA è veramente la SORGENTE della VITA SENZA FINE.
 
 Nel racconto della Trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor,
emerge, in tutta la sua entità e la sua forza, il valore della PREGHIERA.
 
Non si può pregare nel chiasso, tra la folla e nelle distrazioni.
Ecco perché Gesù sale sul monte Tabor e lì entra in colloquio
profondo con il Padre, facendo trasparire, in tutto il suo fulgore,
 la sua divinità che vela la sua umanità.
 
Salire sul monte costa fatica, ma ci apre alla contemplazione
di un panorama stupendo.
Dobbiamo ricordarci che Dio lo incontriamo mediante due operazioni:
la CONTEMPLAZIONE di tutto ciò che è bello  e la MEDITAZIONE
INTERIORE.
 
Nella Trasfigurazione di Gesù si fanno presenti i due personaggi più
significativi del Vecchio Testamento: il profeta Elia e Mosè.
Il primo rappresenta tutti i profeti. Il secondo rappresenta la Legge
del Vecchio Testamento. Il significato è molto chiaro.
Gesù ha portato a compimento tutto ciò che aveva preannunciato
il Vecchio Testamento.
Tutta la storia ha come centro e come punto verticale Gesù.
 
Cerchiamo anche noi di porre Gesù al centro del nostro cuore,
perché diventi il Fulcro di tutte le nostre azioni. AMEN.
 
                                         
                               P. Severino Consolaro