lunedì 31 dicembre 2012

IL VALORE DEL TEMPO

                   IL VALORE PREZIOSISIMO DEL TEMPO

Immagina che esista una Banca che ogni mattina accredita la somma di 86. 400 sul tuo conto.
Non conserva il tuo saldo giornaliero. Ogni notte cancella qualsiasi quantità del tuo saldo che non sia stata utilizzata durante il giorno.
Che faresti?

Ritireresti fino all’ultimo centesimo, ovviamente!!!
Ebbene, ognuno di noi possiede un Conto in questa Banca.
Il suo nome? TEMPO.

Ogni mattina questa Banca ti accredita 86. 400 secondi.
Ogni notte questa Banca cancella e dà come perduta qualsiasi quantità di questo credito che tu non abbia investito in un buon proposito.

Questa Banca non conserva saldi né permette trasferimenti.
Ogni giorno ti apre un nuovo conto.
Ogni notte elimina il saldo del giorno.
Se non utilizzi il deposito giornaliero, la perdita è tua.

Non si può fare marcia indietro.
Non esistono accrediti sul deposito di domani.

Devi vivere nel presente con il deposito di oggi.
Investi in questo modo per ottenere il meglio nella salute, felicità e successo.

L’orologio continua il suo cammino.
Ottieni il massimo da ogni giorno.

Per capire il valore di un anno, chiedi ad uno studente

Che ha perduto un anno di studio.

Per capire il valore di un mese, chiedi ad una madre che ha partorito

Prematuramente.

Per capire il valore di una settimana, chiedi all’editore di un settimanale.

Per capire il valore di un’ora,

chiedi a due innamorati che attendono di incontrarsi.

Per capire il valore di un minuto, chiedi a qualcuno che ha appena perso il treno.

Per capire il valore di un secondo, chiedi a qualcuno che ha appena evitato un incidente.

Per capire il valore di un milionesimo di secondo,

chiedi ad un atleta che ha vinto la medaglia d’argento alle Olimpiadi.

Dà il valore ad ogni momento che vivi, e dagli ancor più valore se lo potrai condividere con una persona speciale, quel tanto speciale da dedicarle il tuo tempo e ricorda che il tempo non aspetta nessuno.

Ieri? Storia.

Domani? Mistero.

E’ per questo che esiste il presente.

Ricorda ancora, il tempo non ti aspetterà.

Dà valore ad ogni momento a tua disposizione.

Lo apprezzerai ancora di più

se potrai condividerlo con qualcuno che sia speciale.






















IL VALORE PREZIOSISIMO DEL TEMPO




Immagina che esista una Banca che ogni mattina accredita la somma di 86. 400 sul tuo conto.

Non conserva il tuo saldo giornaliero. Ogni notte cancella qualsiasi quantità del tuo saldo che non sia stata utilizzata durante il giorno.



Che faresti?



Ritireresti fino all’ultimo centesimo, ovviamente!!!

Ebbene, ognuno di noi possiede un Conto in questa Banca.

Il suo nome? TEMPO.

Ogni mattina questa Banca ti accredita 86. 400 secondi.

Ogni notte questa Banca cancella e dà come perduta qualsiasi quantità di questo credito che tu non abbia investito in un buon proposito.

Questa Banca non conserva saldi né permette trasferimenti.

Ogni giorno ti apre un nuovo conto.

Ogni notte elimina il saldo del giorno.

Se non utilizzi il deposito giornaliero, la perdita è tua.

Non si può fare marcia indietro.

Non esistono accrediti sul deposito di domani.

Devi vivere nel presente con il deposito di oggi.

Investi in questo modo per ottenere il meglio nella salute, felicità e successo.

L’orologio continua il suo cammino.

Ottieni il massimo da ogni giorno.

Per capire il valore di un anno, chiedi ad uno studente

Che ha perduto un anno di studio.

Per capire il valore di un mese, chiedi ad una madre che ha partorito

Prematuramente.

Per capire il valore di una settimana, chiedi all’editore di un settimanale.

Per capire il valore di un’ora,

chiedi a due innamorati che attendono di incontrarsi.

Per capire il valore di un minuto, chiedi a qualcuno che ha appena perso il treno.

Per capire il valore di un secondo, chiedi a qualcuno che ha appena evitato un incidente.

Per capire il valore di un milionesimo di secondo,

chiedi ad un atleta che ha vinto la medaglia d’argento alle Olimpiadi.

Dà il valore ad ogni momento che vivi, e dagli ancor più valore se lo potrai condividere con una persona speciale, quel tanto speciale da dedicarle il tuo tempo e ricorda che il tempo non aspetta nessuno.

Ieri? Storia.

Domani? Mistero.

E’ per questo che esiste il presente.

Ricorda ancora, il tempo non ti aspetterà.

Dà valore ad ogni momento a tua disposizione.

Lo apprezzerai ancora di più

se potrai condividerlo con qualcuno che sia speciale.
































IL VALORE PREZIOSISIMO DEL TEMPO




Immagina che esista una Banca che ogni mattina accredita la somma di 86. 400 sul tuo conto.

Non conserva il tuo saldo giornaliero. Ogni notte cancella qualsiasi quantità del tuo saldo che non sia stata utilizzata durante il giorno.



Che faresti?



Ritireresti fino all’ultimo centesimo, ovviamente!!!

Ebbene, ognuno di noi possiede un Conto in questa Banca.

Il suo nome? TEMPO.

Ogni mattina questa Banca ti accredita 86. 400 secondi.

Ogni notte questa Banca cancella e dà come perduta qualsiasi quantità di questo credito che tu non abbia investito in un buon proposito.

Questa Banca non conserva saldi né permette trasferimenti.

Ogni giorno ti apre un nuovo conto.

Ogni notte elimina il saldo del giorno.

Se non utilizzi il deposito giornaliero, la perdita è tua.

Non si può fare marcia indietro.

Non esistono accrediti sul deposito di domani.

Devi vivere nel presente con il deposito di oggi.

Investi in questo modo per ottenere il meglio nella salute, felicità e successo.

L’orologio continua il suo cammino.

Ottieni il massimo da ogni giorno.

Per capire il valore di un anno, chiedi ad uno studente

Che ha perduto un anno di studio.

Per capire il valore di un mese, chiedi ad una madre che ha partorito

Prematuramente.

Per capire il valore di una settimana, chiedi all’editore di un settimanale.

Per capire il valore di un’ora,

chiedi a due innamorati che attendono di incontrarsi.

Per capire il valore di un minuto, chiedi a qualcuno che ha appena perso il treno.

Per capire il valore di un secondo, chiedi a qualcuno che ha appena evitato un incidente.

Per capire il valore di un milionesimo di secondo,

chiedi ad un atleta che ha vinto la medaglia d’argento alle Olimpiadi.

Dà il valore ad ogni momento che vivi, e dagli ancor più valore se lo potrai condividere con una persona speciale, quel tanto speciale da dedicarle il tuo tempo e ricorda che il tempo non aspetta nessuno.

Ieri? Storia.

Domani? Mistero.

E’ per questo che esiste il presente.

Ricorda ancora, il tempo non ti aspetterà.

Dà valore ad ogni momento a tua disposizione.

Lo apprezzerai ancora di più

se potrai condividerlo con qualcuno che sia speciale.









































































































Questo Gesù è un provocatore


QUESTO GESU’ E’ UN PROVOCATORE!


IO MI ARRABBIO, E LUI MI DICE: PERDONA!

IO HO PAURA, E LUI MI DICE: CORAGGIO!

IO HO DUBBI, E LUI MI DICE: FIDATI!

IO SONO INQUIETO, E LUI MI DICE: SII TRANQUILLO!

IO VOGLIO STAR COMODO, E LUI MI DICE: SEGUIMI!

IO FACCIO PROGETTI E LUI MI DICE: METTILI DA PARTE!

IO ACCUMULO E LUI MI DICE: LASCIA TUTTO!

IO VOGLIO SICUREZZA, E LUI MI DICE: RISCHIA!

IO VOGLIO PIACERMI E LUI MI DICE: DONA LA TUA VITA!

IO VOGLIO ESSERE BUONO, E LUI MI DICE: NON BASTA!

IO VOGLIO ESSERE IL PRIMO, E LUI MI DICE: CERCA DI SERVIRE!

IO VOGLIO COMANDARE, E LUI MI DICE: ASCOLTA!

IO VOGLIO COMPRENDERE, E LUI MI DICE: ABBI FEDE!

IO VOGLIO TRANQUILLITA’ E LUI MI CHIEDE DISPONIBILITA’!

IO VOGLIO RIVINCITA, E LUI MI DICE: GUADAGNA TUO FRATELLO!

IO METTO MANO ALLA SPADA, E LUI MI DICE: RICONCILIATI!

IO PENSO ALLA VENDETTA, E LUI MI DICE: PORGI ANCHE L’ALTRA GUANCIA!

IO VOGLIO ESSERE GRANDE, E LUI MI DICE: DIVENTA COME UN BAMBINO!

IO VOGLIO NASCONDERMI, E LUI MI DICE: MOSTRAMI LA TUA LUCE!

IO VOGLIO IL PRIMO POSTO, E LUI MI DICE: SIEDITI ALL’ULTIMO!

IO VOGLIO ESSERE VISTO E LUI MI DICE: PREGA NELLA TUA STANZA!

NO! IO PROPRIO NON CAPISCO QUESTO GESU’!

MI PROVOCA.

COME MOLTI DEI SUOI DISCEPOLI ANCH’IO AVREI VOGLIA

 DI CERCARMI UN MAESTRO MENO ESIGENTE.

PERO’…, RIPENSANDOCI BENE, SENZA QUESTE PROVOCAZIONI, NON AVREMMO NE’

INVENTORI, NE’ SCIENZIATI, NE’ SANTI, NE’ EROI.

ALLORA ANCH’IO, COME PIETRO, TESTIMONIO LA VERITA’: NON CONOSCO NESSUNO

CHE ABBIA PAROLE DI VITA ETERNA COME LUI.

                                                                                                   ANONIMO

domenica 30 dicembre 2012

Cristo Mediatore del Padre e Centro della Storia


                                        

Gesù Cristo è l’UNICO MEDIATORE tra DIO PADRE e l’umanità. Ogni dono di Vita, di Grazia, di Salvezza, discende dal “PADRE della LUCE”,” PER CRISTO, CON CRISTO e IN CRISTO”.
Ogni atto di CULTO RITUALE e VITALE dell’uomo sale al PADRE, sempre ATTRAVERSO la
MEDIAZIONE di CRISTO, rendendogli Ogni ONORE e GLORIA.

Ecco perchè vogliamo riportare le seguenti preghiere e riflrssioni, veramente CRISTOCENTRICHE.



                            PADRE, DAMMI GESU’


PADRE,

dammi il dono più bello, più grande,

più prezioso che possiedi: GESU’!

Quando sono ammalato,

dammi Gesù, perché Egli è la SALUTE.

Quando mi sento triste,

dammi Gesù, perché Egli è la GIOIA.

Quando mi sento debole

dammi Gesù, perché Egli è la FORZA.

Quando mi sento solo,

dammi Gesù, perchà Egli è l’AMICO.

Quando mi sento legato,

dammi Gesù, perché Egli è la LIBERTA’.

Quando mi sento scoraggiato,

dammi Gesù, perché Egli è la VITTORIA.

Quando mi sento nelle tenebre.

dammi Gesù, perché Egli è la LUCE.

Quando mi sento peccatore,

dammi Gesù, perché Egli è il SALVATORE.

Quando ho bisogno d’Amore,

dammi Gesù, perché Egli è l’AMORE.

Quando ho bisogno di pane,

dammi Gesù, perché Egli è il PANE di VITA.

Quando ho bisogno di denaro,

dammi Gesù, perché Egli è la RICCHEZZA INFINITA.

Padre,

a qualsiasi mia richiesta

a qualsiasi mio bisogno

rispondi con una sola parola,

la Tua Parola Eterna: GESU’.

                          Don Serafino Falvo













CRISTO E’ TUTTO PER NOI



In Cristo abbiamo tutto.

Ognuno si avvicini a Lui:

chi languisce nell’infermità a causa dei peccati,

chi è come inchiodato per la sua concupiscenza,

chi è imperfetto, ma desideroso di progredire con intensa contemplazione,

chi è già ricco di molte virtù.

Siamo tutti del Signore e Cristo è tutto per noi:

se desideri risanare le tue ferite, Egli è MEDICO.

Se sei angustiato dall’arsura della febbre, Egli è FONTE;

se ti trovi oppresso dalla colpa, Egli è GIUSTIZIA;

se hai bisogno di aiuto, Egli è POTENZA;

se hai paura della morte, Egli è VITA;

se desideri il paradiso, Egli è VIA;

se rifuggi le tenebre, Egli è LUCE;

se sei in cerca di cibo, Egli è NUTRIMENTO.

                                  S. Ambrogio



Sulla cattedrale di Lubecca, in Germania, si trova scritta una frase, che ci muove a fare

un serio esame di coscienza su quanto è vivo e profondo il nostro rapporto personale di Fede con GESU’.

Questo rapporto è, per ogni persona umana, il rapporto decisivo per la propria vita; esso fonda e qualifica anche tutti gli altri rapporti o relazioni.

“Voi mi chiamate MAESTRO e non mi ascoltate,

voi mi chiamate VIA e non mi seguite,

voi mi chiamate VITA e non mi desiderate,

voi mi chiamate AMICO e non mi accogliete,

voi mi chiamate AMABILE e non mi amate,

voi mi chiamate ETERNO e non mi cercate,

voi mi chiamate CLEMENTE e non mi invocate,

voi mi chiamate GIUDICE e non mi temete.

SE IO VI CONDANNERO’, NON MI INCOLPATE”.



GESU’ è il CENTRO FOCALE della nostra Fede, il VERO SOLE che irradia lo SPIRITO DEL PADRE, ( lo SPIRITO SANTO), su tutte le creature.



Per questo, la Santa Madre Chiesa, nell’Inno Liturgico della Compieta, c’insegna ad invocarlo, al termine del giorno, con queste espressioni stupende:



“ GESU’, Luce da Luce, Sole senza tramonto,

Tu rischiari le tenebre nella notte del mondo”.





PREGHIERA A CRISTO



La preghiera cristiana ha il suo CENTRO e il suo CUORE sempre IN CRISTO.

Il teologo protestante Dietrich Bonhoeffer, martire del nazismo, scriveva:



“Noi preghiamo correttamente, quando la nostra volontà e il nostro cuore si uniscono completamente alla preghiera di Cristo. Egli vuole pregare con noi, vuole che facciamo nostra la sua preghiera. Solo la sua preghiera ha la promessa dell’attuazione e ci libera dalla chiacchiera pagana”.



Per questo, la preghiera, nella quale noi ci sentiamo più uniti a Cristo e ci riconosciamo in Lui, è quella che Egli stesso ci ha insegnato: il PADRE NOSTRO.

Vogliamo riportare qui un altro brano di preghiera accorata, rivolta a Cristo dal papa Paolo VI e datata il 29 Novembre 1970.



“Tu sei il PRINCIPIO e la FINE, l’ALFA e l’OMEGA;

Tu sei il Re del Nuovo Mondo;

Tu sei il SEGRETO della Storia;

Tu sei la CHIAVE dei nostri destini;

Tu il MEDIATORE, il PONTE tra terra e cielo;

Tu per eccellenza il Figlio dell’uomo.

Perché Tu sei il Figlio di Dio, eterno, infinito;

Tu sei il Figlio di Maria, tua Madre nella carne.

Io voglio gridare: GESU’ CRISTO!!

Voglio celebrarti, o Cristo,

non solo per ciò che Tu sei per te stesso,

ma esaltarti e amarti per ciò che Tu sei per noi,

per ciascuno di noi, per ciascun popolo e civiltà.

Tu sei il nostro Salvatore,

Tu sei il nostro Liberatore,

Tu ci sei necessario per essere uomini degni e veri e uomini salvati.” (Paolo VI)





































giovedì 13 dicembre 2012

IL MISTERO DEL NATALE

                                                  IL MISTERO DEL NATALE


Nel prologo del suo Vangelo, Giovanni narra la storia di quel Bambino, nato tra noi e per noi in Betlemme. Il viaggio, che Egli ha percorso per giungere fino a noi, è infinito, perché infinito è l’Amore che lo sospinge. Noi siamo sempre le sue creature, delle quali Lui, Creatore, è venuto in cerca. Adamo, dopo la prima colpa, che lo ha spinto a sottrarsi alla sua presenza, tenta di nascondersi. Ma alla sua presenza non ci si può mai sottrarre. Egli trafigge la coscienza, con l’interrogativo martellante, che è sempre attuale per ogni persona: " Adamo (uomo), dove sei"? (Gen. 3,9).
Anche questo è un atto di amore, perché Egli bussa forte alla porta del cuore, per risvegliare chi dorme nella violenza, nella falsità, nell’odio, nell’ingiustizia.

“ Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di Lui, e senza di Lui niente è stato fatto di ciò che esiste” (Gv.1, 2-3).

Il mondo è stato creato da Lui e per Lui. E’ la sua casa. Egli “ venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto”.(Gv. 1, 11). Il Mistero del male, purtroppo, è sempre all’opera, con il fine di pervertire l’uomo.

“ A quanti però lo hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio” (Gv. 1, 12).

Il suo nome è GESU’. Nome che, nel suo significato, coincide pienamente con il suo cognome: CRISTO. Il nome significa DIO SALVA. Il cognome specifica la sua Missione: il CONSACRATO e
l’ INVIATO dal PADRE, nella PIENEZZA dello SPIRITO SANTO, a tutta l’umanità.

GESU’è inviato come SACERDOTE, RE e PROFETA.

SACERDOTE: nel Mistero dell’ INCARNAZIONE, che culmina con il Mistero della REDENZIONE, Egli offre se stesso, la sua Santissima Umanità, per liberarci da ogni male ed elevarci alla dignità incomparabile della sua figliolanza divina.

RE: Come FIGLIO DI DIO INCARNATO, Egli è il SIGNORE di tutte le creature, sulle quali estende il suo Sovrano Dominio di AMORE, di VERITA’, di GIUSTIZIA e di PACE.

PROFETA: GESU’non parla semplicemente in NOME DI DIO, ma come il FIGLIO UNICO DEL PADRE. Tutti i miracoli li compie nel proprio NOME. Ne citiamo uno dei più significativi, che anticipa, come realtà e come profezia, la sua morte, ma anche la sua risurrezione. Davanti alla tomba dell’amico Lazzaro, sepolto da quattro giorni, “ Gesù gridò a gran voce: Lazzaro, vieni fuori!
(Gv. 11, 43).

Come FIGLIO DI DIO è il CREATORE DEL MONDO.

“ Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di Lui, e senza di Lui nulla è stato fatto di ciò che esiste” (Gv.1, 2-3).

Come FIGLIO DELL’UOMO è divenuto IL SALVATORE DEL MONDO.

Accanto al MISTERO DI CRISTO esiste, purtroppo, il MISTERO DEL MALE, che si oppone alla sua SIGNORIA DIVINA.

S. Giovanni afferma che GESU’ era la VITA, che splende come LUCE NELLE TENEBRE DEL PECCATO.

Ma l’umanità ha preferito rimanere nell’oscurità.

“ In Lui era la Vita e la Vita era la Luce degli uomini; la Luce splende nelle tenebre, ma le tenebre

non l’hanno accolta” (Gv.1, 4-5).

Ma chi accoglie CRISTO è RIGENERATO a VITA NUOVA.

“ A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio” (Gv.1, 12).

In Cristo noi diveniamo figli nel FIGLIO, e quindi fratelli fra noi, perché fondati sulla stessa RADICE SALVIFICA, che è Lui.

Ma è nell’OGGI, in cui ciascuno vive, che deve accoglierlo, aprendosi a Lui con la Fede. Il FUTURO non è nelle nostre mani, nè possiamo sapere quanto FUTURO avremo in questa vita terrena.
Ecco perchè è sempre saggio accogliere quel proverbio che recita: "Chi ha tempo non aspetti tempo".
Ecco perché la Chiesa, MADRE e MAESTRA DI VITA, ha indetto provvidenzialmente un ANNO della FEDE, perché ognuno riscopra Gesù Cristo, per porlo come fondamento della propria esistenza.



domenica 2 dicembre 2012

LA VITA SPIRITUALE

clicca al seguente indirizzo


LA VITA SPIRITUALE E LA PREGHIERA
di Padre Severino Consolaro o.f.m.

LA VITA SPIRITUALE

IL TUO VOLTO IO CERCO

sabato 24 novembre 2012

Pellegrinaggio a Lourdes con il treno ammalati



PELLEGRINAGGIO A LOURDES CON IL TRENO AMMALATI
 
                                                 DAVANTI ALLA GROTTA

                        
03-09 Maggio 2006

 Giunto son da lunga via

 Pellegrin nella città di Maria.

 Davanti a Lei estasiato

 Tutto il mondo ho presentato:

Ansie, gioie, dolore,

                     che riempivano il mio cuore .                     
                               
                              
Nel silenzio ho poi versato

 Ogni lacrima e peccato.
 Il colloquio con la Mamma

Mi ha rigenerato come fiamma,

 pronta ad ardere d ‘amore

pur in mezzo al mio dolore.

   
 Ho chiuso il muto pianto

con lo sguardo al Volto Santo.

Poi mi sono ritirato,

ma col cuore trasformato.

                                  
Grido a tutti con gran zelo:

 convertitevi al Vangelo!

Venerate con fede pura e pia

la gloriosa Vergine Maria.
E, sulla soglia della morte,

Lei, Madre, vi aprirà le porte,

per entrare in Paradiso

a contemplare il suo bel viso:
nell’eterno incontro col Dio-Amore

che a Sé attira ciascun core.


                                                                          Fr. SeverinoConsolaro



 PELLEGRINAGGIO REGGIO CALABRIA-LOURDES C0N IL TRENO

AMMALATI

 02-08 Giugno 2007

                                  
Vengo a Te,Maria
vengo da lontana via .

Trenta ore di treno ho impiegato

per contemplare il tuo volto estasiato.


Tu sei la calamita

che attira a sé ogni vita.

 Perché nel tuo grembo hai portato

 Il Messia di Dio, dai secoli atteso e profetato.

                          
Perciò nel tuo materno cuore

trova rifugio ogni peccatore.

Chi a Te si affida, Madre della tenerezza,

si sente avvolto dalla tua carezza.


 Davanti a questa grotta, in emozione e in pianto,

 io mi rinnovo nella fede, con il canto.

 E’il canto tuo, o Maria, che trabocca dal mio cuore:

anime fedeli, magnificate con me il Signore!

La sua misericordia come manto avvolge

chi di generazione in generazione a Lui si volge.

Di Grazia divina Egli sazia i poveri, assetati di giustizia,
ma i ricchi e i superbi disperde nella loro malizia.


Ti supplichiamo, o Madre: giunti sulle soglie della morte,

accoglici, benigna, del Paradiso sulle porte,

per contemplare insieme il Grande Amore,

 che eternamente sazierà ogni core.


                                                                                             Fr. Severino Consolaro



lunedì 19 novembre 2012

La Fede,fondamento della vita cristiana

               LA FEDE, FONDAMENTO DELLA VITA CRISTIANA


“ Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel Regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demoni nel tuo Nome e compiuto molti miracoli nel tuo Nome. Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità. Perciò chi ascolta queste mie parole e le mette in pratica è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica è simile ad un uomo stolto che ha costruito la su casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande.(Mt.7,21-27).

La Fede è un assenso libero e personale che l’uomo dà a Dio, accogliendo tutta la Verità, che Egli ci ha rivelato.

La Verità è sempre fondata e radicata sulla sua Parola, che mai si smentisce e mai verrà meno.

Gesù lo dice, con molta chiarezza e con molta forza: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie Parole non passeranno” (Mc. 13,31)”.

La Fede, insieme con la Speranza e la Carità, è una delle tre virtù principali, ché ci uniscono direttamente a Dio, chiamate per questo teologali.


Il brano evangelico, che stiamo esaminando, è basato tutto sul contrasto tra il DIRE la PAROLA e il FARE la PAROLA. Un proverbio popolare suona così: “ tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”.

La Fede non è semplicemente dottrina e meno che meno ideologia.

Se non si trasforma in esperienza e in prassi di vita, è inconsistente.


Tutte le varie pratiche religiose, che non sono mosse e guidate dalla Fede, ma semplicemente dalla tradizione o dall’abitudine, diventano azioni meccaniche. In queste manca il coinvolgimento dello spirito, ossia della mente, del cuore e della vita. Perciò, non è possibile che esse siano gradite a Dio. Anzi, possono divenire addirittura degli alibi, che fanno ritenere le persone più buone e più religiose degli altri, solamente per una patina esteriore di religiosità. alla stregua  degli scribi e dei farisei. Questi erano maestri nell’insegnare al popolo la legge di Mosè, in tutti i suoi commi e cavilli, ma essi non la praticavano per nulla. La religiosità esteriore non è Fede.

Ogni atto di Fede è un atto di culto a Dio, perché lo riconosce, lo accoglie, lo adora e lo ama. Ma un atto di culto non sempre è accompagnato dalla Fede.

Per essere tale, deve essere compiuto, come ci dice Gesù, in SPIRITO e VERITA’.

In SPIRITO: significa che deve passare dal cuore e coinvolgere tutta la persona, e non rimanere soltanto in superficie.

In VERITA’: significa che deve essere compiuto nella SINCERITA’ e nella TRASPARENZA.

Con la Fede, noi accogliamo la Parola, che il Padre ci ha manifestato, mediante il Cristo, suo Figlio. E, accogliendo la Parola, accogliamo Lui stesso, che ci dona la salvezza e la pace nel mondo presente e la Vita eterna dopo la morte.

Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita” (Gv. 15,10).


Se analizziamo la Fede, ci rendiamo conto che essa è il risultato dell’incontro di tre elementi, tutti e tre indispensabili: la GRAZIA DI DIO, la RAGIONE e la VOLONTA’.


a) LA GRAZIA DI DIO: per emettere un atto di Fede è necessaria l’ispirazione e la mozione da parte dello Spirito Santo. Gesù, infatti, afferma: “Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato” (Gv.6,44).

b) La RAGIONE: che ci chiama a rientrare in noi stessi, per riflettere sul senso e sul valore della vita, che ci è proposto dalla Parola di Dio.

c) La VOLONTA’: che ci spinge ad accogliere la mozione dello Spirito Santo, donando il nostro assenso alla Parola di Dio, che ci pone alla sequela di Cristo.

Il paragone portato da Gesù della casa, costruita sulla roccia o sulla sabbia, è molto efficace.

La nostra vita in questo mondo è come una casa sempre in costruzione. La parte più importante della casa è costituita dalle fondamenta, sulle quali la casa poggia, che sono come le radici per la pianta.

Le fondamenta, non le abbiamo poste noi, ma Dio.

L’universo, il mondo, la nostra stessa vita, non li abbiamo né creati, né progettati noi, ma Dio.

Allora il dilemma è semplice: o viviamo, ponendo come fondamento della nostra vita Lui, o viviamo, ponendo come fondamento noi stessi e il nostro egoismo.

S. Paolo, nella prima lettera ai Corinzi, afferma tale verità, con queste parole, che ci fanno molto riflettere:

Ciascuno stia attento come costruisce. Infatti, nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo. E se, sopra questo fondamento, si costruisce con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, paglia, l’opera di ciascuno sarà ben visibile: la farà conoscere quel giorno che si manifesterà col fuoco, e il fuoco proverà la qualità dell’opera di ciascuno.
” (I Cor. 3,10-13).

Alla fine, ci sarà il giudizio di Dio, che svelerà la consistenza della nostra vita, dal materiale che ognuno avrà usato. Il materiale, nella realtà, sta a significare i valori sui quali noi abbiamo fondato e costruito la nostra esistenza.

E’ vero che stiamo vivendo il tempo della prova, tra tante seduzioni e tentazioni, che continuamente ci sollecitano al male.

Ma è vero anche che Dio Padre è venuto, nel suo Figlio Gesù, a soccorrerci e a salvarci.

Egli stesso, nella parabola della vite e i tralci, afferma, senza mezzi termini“ Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla”.( Gv. 15,5).

I tralci, staccati dalla vite, si seccano immediatamente. Così è di noi, quando non siamo uniti a Lui.

Nel Vangelo di Luca, i discepoli esclamano, rivolti a Gesù: ” Accresci in noi la Fede”! ( Lc. 17,6).
Quanto peso ha quesa richiesta, fatta a Lui, nell’UMILTA’, che è VERITA’!...

Nella proporzione in cui la fede cresce in noi, facciamo esperienza della PRESENZA di Dio nella nostra vita. E non ci sentiamo più soli ad affrontare le prove e le sofferenze della vita.
La Fede è riconoscere Gesù come il SALVATORE di tutte le creature, che, con la sua PASQUA (=Passione, Morte, Risurrezione), è divenuto il SIGNORE della STORIA.

La Fede è aprirci a Lui e confessare, non soltanto con la bocca, ma soprattutto con il cuore e con la vita, la sua SIGNORIA e le nostre POVERTA’ e INDIGENZE.

Più noi gli facciamo spazio e diamo a LUI la possibilità di agire, più cresce la nostra Fede in LUI.

Non dimentichiamo mai che la Fede è, per ogni anima, la PORTA DELLA SALVEZZA.

“Senza la Fede è impossibile essere graditi a Dio”(Ebr. 11,6).



                                               P. Severino Consolaro






































venerdì 16 novembre 2012

La Fede ci dona la Luce di Dio

                         LA FEDE CI DONA LA LUCE DI DIO




"Mentre si avvicinava a Gerico, un cieco era seduto a mendicare lungo la strada. Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. Gli risposero: < Passa Gesù il Nazareno! Allora incominciò a gridare:
 Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me! Quelli che camminavano avanti lo sgridavano, perché tacesse; ma lui continuava ancora più forte:Figlio di Davide, abbi pietà di me! Gesù allora si fermò e ordinò che glielo conducessero.. Quando gli fu vicino, gli domandò:
Che vuoi che io faccia per te? Egli rispose: Signore, che io riabbia la vista! 
 E Gesù gli disse: Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato. Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo lodando Dio, e tutto il popolo, alla vista di ciò, diede lode a Dio”.(Lc.18,35-43).

Chi vive la Fede, vive pienamente la storia nelle sue tre dimensioni: passato, presente e futuro. La Fede, infatti, trae la sua origine dal passato, è vissuta nel presente, ma il suo pieno compimento avverrà nel futuro, quando si trasformerà nella GLORIA.
 Non a caso cuore e vertice del cristianesimo è l’EUCARISTIA (l’EMMANUELE, il DIO CON NOI), che è insieme MEMORIALE del passato, ANNUNCIO del futuro e CELEBRAZIONE nel presente.

Nel momento centrale della S. Messa, infatti, il popolo cristiano acclama: “ANNUNCIAMO la tua morte, Signore, PROCLAMIAMO la tua risurrezione, nell’ATTESA della tua venuta”.

L’EUCARISTIA, quindi, è la PRESENZA PERENNE di DIO IN MEZZO A NOI, realizzata mediante il dono del FIGLIO, GESU' CRISTO, IMMOLATOSI  SULLA CROCE per noi.

Egli ha preso un corpo come noi, proprio per OFFRIRLO, 
COME ATTO SUPREMO E PERFETTO DI CULTO AL PADRE.

CRISTO diviene così il CUORE DEL MONDO.
Ogni creatura, unita a Cristo, rende al PADRE lo stesso CULTO,
" PER CRISTO, CON CRISTO E IN CRISTO" ( Dalla Liturgia).
Sappiamo che Dio è presente ovunque con il suo SPIRITO.

Ma nell’EUCARISTIA Egli è presente anche con il suo CORPO,
CROCIFISSO E GLORIFICATO, che ha assunto dalla Vergine Immacolata, nel Mistero dell’Incarnazione.

Per questo, la lettera agli Ebrei proclama che Gesù è il SIGNORE DI TUTTA LA STORIA.
 Coloro che lo annunciano e che lo testimoniano, scompaiono dalla scena di questo mondo. LUI, invece, rimane sempre presente nella persona, nella dottrina, nella sua forza salvifica e nel suo amore.“Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre!”(Ebr. 13,8).

Il dono della Fede ha una dimensione PERSONALE ed una dimensione ECCLESIALE. La dimensione PERSONALE, in quanto è accolta dalla singola persona, nella sua libertà e responsabilità.

Una dimensione ECCLESIALE, perché entra nel circuito VIVO e VIVIFICANTE di tutta la Chiesa, il MISTERO, cioè, DELLA COMUNIONE DEI SANTI IN CRISTO, SALVATORE DI TUTTI.

Il brano del Vangelo che esaminiamo, è situato nella città di Gerico, ritenuta la città più antica del mondo. Anche se attorniata dal deserto di Giuda, la città sorge su di un’oasi di verde, perché adagiata nella fertile valle del fiume Giordano.
Gesù sta andando verso Gerusalemme, per il compimento della sua ultima Pasqua, nella quale Egli donerà se stesso per la salvezza di tutta l’umanità.
Una grande folla, come il solito, lo accerchia in questo cammino.

Il cieco non può vedere quanta gente c’è, ma ne avverte la quantità dal grande rumore delle voci che ode. E’ naturale ed istintivo, perciò, che chieda che cosa stia accadendo in Gerico.

Gli riferiscono che sta passando il Profeta Gesù di Nazareth.

Il povero cieco, allora, si mette a gridare verso di Lui, con tanta umiltà ed insistenza: “ Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!”.

Qui notiamo il contrasto, netto e marcato, tra la durezza di cuore, che manifesta la folla, e la grande fede ed umiltà, che mostra questo infelice.
Quella gente, non soltanto è insensibile al suo grido disperato, ma tenta, in ogni modo, di farlo tacere. Il cieco, però, anziché zittire, alza la sua voce sempre più forte, per farsi sentire da Gesù.

Non teme nulla e nessuno. Vuole soltanto che Gesù avverta la sua presenza, per poterlo incontrare personalmente ed essere da Lui guarito.

Questo è un vero, grande, autentico atto di Fede, la quale parte sempre dal riconoscimento della propria debolezza e fragilità, per aprirsi, in forma di supplica, a Cristo Salvatore.

Il cieco non ci vede con gli occhi del corpo, ma ci vede bene con gli occhi del cuore, ed è certo che Gesù lo possa guarire.

Molti della folla, invece, che pur vedevano e accompagnavano Gesù, compresi i dodici Apostoli, erano interiormente ciechi, e perciò anche totalmente insensibili davanti alla sua tragedia.

Alla luce dell’atteggiamento del cieco, la Fede si può definire: un incontro personale e vitale con Gesù Cristo.
Tutto incomincia da qui.

Ecco perchè ciascuno deve farsi delle domande, che sono ineludibili per prendere coscienza della propria Fede.

Chi è per me Gesù?... Quale rapporto ho io con Gesù?... Quanto tempo della mia vita dedico a Lui?...Riconosco che da solo non posso risolvere i problemi fondamentali della mia vita ?...

Se vogliamo essere veramente sinceri con noi stessi, dobbiamo riconoscere che siamo tutti dei poveri ciechi. Spesso non vediamo la via di Dio, la sua Santa Legge, i suoi Comandamenti, e camminiamo sulla strada dell’individualismo, che si tramuta molto spesso e molto facilmente in egoismo: fare ciò che ci pare, ciò che ci piace e ciò che ci interessa.

La Fede è la Luce di Dio, che ci illumina nel cammino della vita, facendoci discernere chiaramente i VALORI VERI da quelli FASULLI, indotti, con tanta leggerezza e faciloneria, dai mass-media e dall’opinione pubblica.

Il grido del cieco, che supera ogni ostacolo per incontrare Gesù, ci attesta che la Fede è la più grande Forza che muove la persona.

Una Forza che non può venire dall’uomo, ma soltanto da Dio, al quale nulla è impossibile.
Quando la Fede è radicata in una persona, questa non ha alcun timore, né rispetto umano, nel manifestarla e nel difenderla.

Non si lascia mai condizionare dagli altri, dalle loro opinioni, perché ha già scelto, come SIGNORE della propria vita, GESU’CRISTO.

La numerosissima schiera di Santi, di Martiri e di tutti coloro che hanno sofferto per la Fede, stanno a testimoniare la verità di tale affermazione.

La FEDE CI RENDE TESTIMONI DELLA VERITA’ DI CRISTO, il quale, con parole molto severe e molto forti, ci ammonisce:
“ Chi mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli”( Mt. 10,32-33).

La conclusione logica è molto chiara: dobbiamo chiedere insistentemente a Dio il GRANDE DONO della FEDE, che ci guida a camminare sempre verso di Lui, dal quale noi proveniamo e al quale noi stiamo ritornando.



                                                         P.Severino Consolaro



Il MISTERO-PRODIGIO DEL CUORE












                      IL MISTERO-PRODIGIO DEL CUORE





Il mio intervento chirurgico al cuore per sostituirvi la valvola aortica, avvenuto il 06/04/2005, mi ha donato la disponibilità di tempo, per riflettere su questo evento importante, che ha segnato la mia vita. E sono giunto a queste considerazioni.

Il cuore è il motore più potente che esiste in assoluto.
Ha una tale forza, da pulsare anche cento anni e più, senza fermarsi un attimo per riposare.
Quale altro motore gli può stare alla pari? E quanti battiti fa il cuore in un giorno, in un mese, in un anno, in cento anni?...Il problema è soltanto quello di calcolarli.

Il cuore in se stesso è un Mistero e un Miracolo.

La vita ha inizio, quando esso incomincia a pulsare, e continuamente si rinnova nel suo pulsare.

Ma da chi e donde nasce il primo battito della vita?...

Da dove viene la forza della vita, che alimenta, coordina e vivifica tutte le membra umane, fino all’ultimo capillare?...

Quando l’uomo subisce un intervento al cuore, avverte la propria impotenza radicale davanti al Mistero della vita, che lo trascende. Allora si rende conto che egli l’ha ricevuta e continua a riceverla totalmente in dono.

Con il progresso medico-chirurgico attuale, la scienza può sostituire sì dei pezzi accessori del cuore, ma sempre con un margine, più o meno grave, di rischio. Infatti, i pezzi di ricambio che l’uomo riesce a sostituire, non entrano mai in totale sintonia con il corpo umano, Sigillo indelebile del Creatore.

Nel mirabile e vitale circuito del sangue, i pezzi meccanici del cuore rimangono sempre dei corpi estranei.

Per questo, chi ha subito tale intervento deve prendere vari farmaci, fare controlli periodici ecc…Questo ci fa comprendere come l’operazione al cuore è un accostarsi alle origini della vita. E, davanti alla vita, ci si deve accostare sempre con un atteggiamento interiore di delicatezza e di massimo rispetto. Invece, purtroppo, oggi l’uomo arriva a manipolare la vita, in tanti modi e con tanta leggerezza e incoscienza, come se ne fosse lui il padrone.

Il cuore, con la sua potente forza propulsiva, manifesta la presenza diretta di Colui che ha dato il Principio alla vita. Egli l’ ha ideato in maniera perfetta. E qui viene opportuna la citazione di quel Salmo, che è un Inno all’Onnipotenza, alla Sapienza e alla Provvidenza di Dio Creatore e Padre.

“Sei Tu che hai creato le mie viscere e mi hai tessuto nel seno di mia madre. Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio; sono stupende le tue opere” ( Sal.138,13-14).

Il Cuore ci richiama al Sole. Come il cuore è il microcosmo dell’universo, così il Sole, con la sua forza propulsiva vitale, ne è il macrocosmo. Mediante i suoi raggi, che raggiungono ogni più piccolo angolo della terra, il Sole diffonde Luce, Calore, Vita.

Proprio come il cuore che, attraverso le arterie, manda il sangue ossigenato in tutti i capillari del corpo umano, rinnovando incessantemente la vita, mediante l’azione respiratoria.
E’il prodigio della circolazione, il cui circuito vitale ci richiama al Mistero fontale della fede: la SS. TRINITA’.

Sia il cuore come il Sole, però, diffondono la vita, tenendola sempre unita a sé. Il cuore, attraverso il veicolo delle arterie e, di rimando, delle vene.
Il Sole, attraverso i raggi, che diffonde in tutto l’universo, ma che tornano riflessi sempre alla sua Sorgente.

E qui ci viene naturale parlare del cuore come sede, e perciò come simbolo dell’amore. L’azione propulsiva del cuore mantiene unite e vive le sue membra. Così l’azione irradiante del Sole, pur diffondendo i suoi raggi nell’universo, li tiene sempre collegati a sé. Tutti e due si realizzano, donandosi totalmente.

Ciò significa che OGNI VITA NASCE DAL DONO DELL’AMORE E DEVE IRRADIARE AMORE.

Ma soltanto DIO è l' AMORE. Egli fa riconoscere la propria identità nella CREAZIONE, "opera delle sue mani".

Sia cuore, come il Sole, sono le due immagini riflesse, che ci manifestano il Mistero di DIO, CREATORE e PADRE, PRIMA e UNICA FONTE DELLA VITA.

Esse riflettono pure il Mistero ineffabile della sua vita intima: la TRIADE DIVINA, PADRE, FIGLIO E SPIRITO SANTO, CHE SI DONANO ETERNAMENTE, NELLA CIRCOLARITA’ DELL’AMORE .

GESU’ CRISTO, IL FIGLIO INCARNATO DI DIO PADRE, è la manifestazione storica e visibile di questo AMORE:”l’Immagine del Dio invisibile” (Col.1,15).

Egli, in tutta la sua vita, culminata nella PASQUA, si è fatto PURO DONO, per irradiarsi, mediante il suo SANTO SPIRITO, nel cuore delle sue creature, attirandole a Sé.

“Io,quando sarò elevato da terra,attirerò tutti a Me”. (Gv.12,32).

GESU’, con la sua RISURREZIONE, è divenuto la SORGENTE INESAURIBILE DELLA VITA.

Nel Mistero dell’EUCARISTIA, la sua PASQUA SI PERPETUA: Egli resta VIVO e PRESENTE nella sua CHIESA, per VIVIFICARE, con il suo SPIRITO, tutti coloro che si accostano a LUI NELLA FEDE.

La conseguenza di tutto ciò è molto chiara.

Anche l’uomo,”Immagine e Somiglianza Vivente di Dio”(Gen.1,27), non può realizzare se stesso, se non donandosi, perché la VITA, ogni vita, NASCE dall’AMORE, CRESCE e SI RINNOVA, vivendo nell’AMORE, che diventa DONO DI SE’ agli altri.

Allora si realizza il paradosso del Vangelo: la vita si riceve donandola, perché è SCAMBIO di AMORE e FRUTTO di AMORE.
Chi vorrà salvare la propria vita,la perderà,ma chi perderà la propria vita per Me la salverà” (Lc. 9,24).

Come la candela realizza se stessa nell’accensione e nell’illuminazione, ossia si consuma, donandosi come luce agli altri, così è la vita dell’uomo. La vita di ogni essere umano deve consumarsi, illuminando gli altri, perché ciascuno è stato creato dall’AMORE E PER L’AMORE: ESSERE AMATO ed AMARE.

Il vero compimento della vita non è quindi misurato dal numero degli anni, né semplicemente dalle vicende ed esperienze, nelle quali ogni persona si trova a vivere, ma dal GRADO DI AMORE CON CUI SI E’ DONATA a Dio e ai fratelli.

Noi vediamo che anche in questa vita terrena, chi ama veramente è felice.

L’esempio più chiaro e convincente lo troviamo nella vita dei Santi, che hanno irradiato nel mondo la LUCE di CRISTO.

Il grande mistico spagnolo, S. Giovanni della Croce, afferma: “Alla sera della vita saremo giudicati sull’Amore”.

Nella VITA ETERNA, l’AMORE sarà trasformato in BEATITUDINE SENZA FINE, come ci annuncia molto chiaramente Gesù nelle BEATITUDINI del Vangelo.

Allora ogni persona godrà Dio, la cui VITA è l’AMORE, nel grado in cui essa si sarà resa capace di amare.

L’avventura della vita, sempre stupenda, se pur travagliata, raggiunge il suo compimento, quando il cuore dell’uomo abita nel cuore di DIO.

Concludiamo con una frase profonda, che riecheggia la veridicità evangelica esposta.

” La vita è DONO. CHI DONA RICEVE. Allora prendetevi la mia vita, perché io possa vivere” (U. Marin).



                                                          Fr. Severino Consolaro











mercoledì 7 novembre 2012

LA FEDE CI RENDE LIBERI


                          LA FEDE CI RENDE LIBERI

     Gesù allora disse a quei Giudei che avevano creduto in Lui:

“ Se rimanete fedeli alla mia Parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi. Gli risposero: “ Noi siamo discendenza di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi tu dire: Diventerete liberi? Gesù rispose: “ In verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora lo schiavo non resta per sempre nella casa, ma il figlio vi resta sempre; se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero” (Gv.8,31- 36).

La Fede è l’accoglienza, nel cuore, della PAROLA DI DIO, che si incarna poi nella testimonianza della vita.

Ogni realtà trova la sua origine dalla PAROLA ONNIPOTENTE di Dio. Il libro della Genesi sintetizza la CREAZIONE in queste semplici parole:

” Dio disse: sia la luce! E la luce fu”(Gen. 1,3). Senza la luce, la quale si trasforma in energia e vita, non potrebbe esistere alcun essere nell’universo. Per capire ciò, basta che noi pensiamo al Sole.

Questa PAROLA CREA, ossia trae dal nulla ogni essere, dotandolo, con sapienza impareggiabile, di leggi che lo governano, secondo la sua natura e la sua specie.
All’uomo, che rappresenta il vertice delle creature dell’universo, Dio non ha donato soltanto un CORPO, ma anche uno SPIRITO immortale.

Mentre il suo corpo è regolato dalle LEGGI FISICHE, come gli altri animali, il suo spirito è guidato dalla LEGGE MORALE, impressa da DIO CREATORE nell’intimo del suo essere, la COSCIENZA. Dio ha fatto all’uomo il dono della LIBERTA’ o LIBERO ARBITRIO, perché egli possa scegliere tra il BENE e il MALE.

Per vivere secondo la sua natura, ossia secondo la LEGGE MORALE, l’uomo deve scegliere il BENE. Ma, in conseguenza del PECCATO ORIGINALE, che ha ereditato dai Progenitori, subisce continuamente la TENTAZIONE, che diventa SEDUZIONE AL MALE.

L’uomo si rende conto che da solo non riesce a vincere la tentazione. Si rende conto che il MALE è più forte di lui. Ogni persona, infatti, eredita, per generazione, la condizione fragile di Adamo ed Eva, dopo il peccato. Perciò, tende ad agire in autonomia da Dio per fare ciò che egoisticamente gli piace o gli interessa.

Ma è appunto per questo che Dio Padre, nel suo PROGETTO ETERNO DI AMORE, ha deliberato di mandare il proprio Figlio, GESU’ CRISTO, a salvarlo.

S. Paolo, nella lettera ai Filippesi, ci rivela tale Mistero di Amore, che supera ogni immaginazione umana:
“Gesù Cristo, pur essendo di natura divina,… spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce” (Fil 2, 6. 7-8).

Egli si è incarnato, per condividere la nostra condizione umana in tutto, fuorché nel peccato, dal quale Egli è venuto a liberarci. E questa condivisione ha raggiunto il culmine, e si è, per così dire, consumata, nel dono supremo della sua morte sulla croce.

Nell’evento della PASQUA, (= La Passione, la Morte e la Risurrezione), Gesù ha assunto, in pienezza, tutto il MALE, tutta la SOFFERENZA e anche la MORTE dell’uomo, per liberarlo e renderlo partecipe della sua vita, la VITA ETERNA.

GESU’è la PAROLA DI DIO FATTA CARNE. Per cui, chi accoglie la PAROLA con la FEDE, accoglie Lui, che gli dona il suo SPIRITO, lo SPIRITO SANTO, e diventa una persona libera.

“Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli, conoscerete la Verità e la Verità vi farà liberi”.
Questa frase è molto densa e profonda di significato. La LIBERTA’autentica coincide sempre con il BENE e con la VERITA’. Gesù, continuando il discorso, lo spiega con queste parole:

“Chiunque commette il peccato è schiavo del peccato”.

Ogni peccato è schiavitù, proprio perché è una menzogna. Ed è menzogna, perché non dona ciò che promette: né la LIBERTA’, né la FELICITA’. Anzi, quanto più l’uomo cede al peccato, tanto più questo acquista potere su di lui, diventa VIZIO, e lo condiziona nel suo agire.

Quando una persona si lascia sedurre dalle lusinghe del male, in lei opera lo stesso Spirito Maligno che ha ingannato i Progenitori Adamo ed Eva. Li ha illusi, suggerendo loro che sarebbero divenuti simili a Dio, cioè liberi e felici. Invece hanno perduto tutti i doni ricevuti.

Ma non basta accogliere la PAROLA. Dobbiamo anche custodirla nel cuore, meditandola assiduamente.

Questa PAROLA è il VANGELO di Gesù Cristo, ( = la BELLA NOTIZA dell’Amore che Dio ha per ciascuno di noi).

Senza questo personale e quotidiano rapporto con Dio nella preghiera, non è assolutamente possibile vivere e progredire nella Fede.

Gesù lo dice chiaramente:” Senza di me non potete far nulla”. (Gv. 15,5).

Ci sono persone che trovano difficoltà a pregare, perché non riescono a concentrarsi facilmente. E’vero che questo è un po’difficile per tutti, nel mondo frenetico in cui viviamo.
Ma la via per incontrare Dio è anche semplice e facile. Quando ci mettiamo in preghiera, non dobbiamo andare alla ricerca di Dio, per trovarlo chissà dove: Egli è sempre presente a noi e dentro di noi.

Dobbiamo solamente concentrarci e prendere coscienza della sua presenza. Aprirci poi a Lui, nella sincerità e nell’umiltà del cuore.

Un salmo, sotto l’Ispirazione divina, ma anche poetica, canta la PRESENZA DI DIO, alla quale, purtroppo, noi siamo spesso assenti:

“ Signore, Tu mi scruti e mi conosci, Tu sai quando seggo e quando mi alzo: Penetri da lontano i miei pensieri, mi scruti quando cammino e quando riposo” Sal.139, 1-3).

Il vero problema è che noi oggi siamo troppo distratti e troppo spesso viviamo fuori di noi stessi. E la giustificazione più di frequente è sempre la stessa: non ho tempo!

Il culmine dell’insensatezza dell’uomo è di non trovare il tempo per Dio Creatore, che gli dona tutto il tempo e la stessa vita.

Coltiviamo maggiormente il SILENZIO e, con certezza, ci riuscirà più facile entrare in contatto con Dio.

Contatto, che deve essere quotidiano. E questo si realizza con tre azioni, in piena sintonia tra loro, nelle quali noi effondiamo in Lui il nostro cuore e la nostra vita: l’ASCOLTO, la RIFLESSIONE e il DIALOGO.

Questo contatto con Dio raggiunge la sua pienezza nell’EUCARISTIA della DOMENICA, alla quale non dovremmo mai mancare.

E’ da questo incontro vivificante con CRISTO, il quale si rende presente nel momento supremo della sua vita, la PASQUA, che cresce la Fede e si rinnovano tutte le relazioni con le persone e con le realtà in cui viviamo.

Dal contatto eucaristico sgorga, come acqua da sorgente, la Grazia che ci fa rinascere, come creature nuove, alla vita di Dio.

Ecco perché Egli ha espresso, in tono imperativo, il comando: “ FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME!”

II contatto con Gesù ti porta a conoscere, sempre più pienamente, la Verità, che coincide con Lui, il quale afferma: “Io sono la VIA, la VERITA’ e la VITA” ( Gv.14,6).
Nel riscontro della storia umana, nessuno ha mai potuto smentire queste affermazioni, che sono un’autentica sfida. I SANTI, i MARTIRI e gli EROI del cristianesimo lo stanno ad attestare.

Ciò indica che Gesù non è solo uomo, ma è anche vero Figlio di Dio.
Anche noi, con la Fede, diveniamo figli di Dio, e non siamo più serv

Ma, purtroppo, se non la coltiviamo, viviamo sotto il dominio del peccato, che, gradualmente ci rende schiavi dei vizi capitali. Questi paralizzano la nostra VITA MORALE E SPIRITUALE.

Li vogliamo qui passare brevemente in rassegna:

- L’ambizione di ritenersi sempre migliori degli altri, (superbia).

- La bramosìa di possedere, (avarizia).

- La concupiscenza di godere, senza ritegno e senza regole, i piaceri della carne, del sesso e della gola, (lussuria e gola).

- L’ira, che toglie all’uomo il ben dell’intelletto.

- La gelosia per i doni e per i beni che hanno le altre persone, (invidia).

- Il disimpegno nella volontà di migliorare se stessi. (accidia).

Anche l’ignoranza, specialmente in campo religioso, purtroppo molto diffusa, è una grande forma di schiavitù. L’istruzione e la formazione religiosa, infatti, alimentano la Fede, la quale si avvale sempre della ragione e della conoscenza.

Più ci impegniamo nel conoscere Dio, più sentiamo il desiderio di Lui, che ci attira come la più potente delle calamite.

Gesù, con la sua Incarnazione, culminata nella Redenzione sulla croce, ci libera da tutte le specie di schiavitù, ma ad una condizione: chiede sempre la nostra libera e fattiva collaborazione. S.Agostino afferma:
“Quel Dio che ti ha creato senza di te, non ti salverà senza di te”.

La conclusione sgorga logica. La nostra vita, come Lui ci dice in tutto il VANGELO, è un CAMMINO DI LIBERAZIONE: non soltanto dal peccato, ma anche da tutti i vari condizionamenti che ci impediscono di dare a Dio il primo posto.

Consapevoli della nostra fragilità e debolezza, dobbiamo sempre concludere che, senza la preghiera, non è possibile procedere in questo CAMMINO di LIBERAZIONE.

E’ stato scritto: “Nella vita spirituale, la preghiera non è tutto, ma tutto comincia dalla preghiera”. Dimmi come preghi e ti dirò che Fede hai, perché la preghiera è il termometro della tua fede.



                                                                        P. Severino Consolaro


























lunedì 5 novembre 2012

L'Eucaristia, sintesi suprema dell'amore di Dio

L’EUCARISTIA, SINTESI SUPREMA DI TUTTE LE
MERAVIGLIE DELL’AMORE DI DIO.

ASSUNTO: L’EUCARISTIA E’ IL MISTERO PIU’ GRANDE,
CHE RACCHIUDE IN SE STESSO TUTTI I PRODIGI
DELL’AMORE DI DIO.

L’EUCARISTIA è la realizzazione piena del sogno eterno di Dio di vivere in comunione con la sua creatura prediletta, l’uomo.

Per questo lo ha creato come sua IMMAGINE e SOMIGLIANZA VIVENTE, dotandolo di tutti i doni che lo rendono PERSONA, capace di accogliere il suo Amore senza limiti e di corrispondervi.

S. Cipriano afferma: "La gloria di Dio è l’uomo vivente”.

Il peccato non ha impedito a Dio di realizzare questo suo stupendo sogno di amore. Anzi, ha evidenziato maggiormente e ancora più chiaramente questo amore, che si rivela e si concretizza soprattutto nella MISERICORDIA.

Parola che significa: avere viscere materne di pietà verso le proprie creature che soffrono.

Tutta la STORIA DELLA SALVEZZA ci documenta il CAMMINO INFINITO che Dio ha percorso per raggiungere l’uomo, ogni uomo, nella sua situazione esistenziale.

Mosso dal suo immenso amore, fin dall’inizio della storia, Dio è sempre andato e sempre continua ad andare alla ricerca dell’uomo, di ogni uomo, da Adamo fino all’ultima sua creatura umana che vivrà sulla terra.

La domanda che Egli ha rivolto alla coscienza dei Progenitori, dopo il loro peccato, che li ha spinti ad eclissarsi da Lui, a nascondersi l’uno dall’altro e a richiudersi in se stessi, è molto significativa:

“ Adamo, dove sei”? ( Gen. 1,9 ). Questa domanda non è rivolta da Dio solamente ai Progenitori. E’ rivolta direttamente alla coscienza di ogni persona umana che fa la triste esperienza della colpa, e risuona così:

“ Uomo, dove sei? Dove ti sei cacciato con il tuo peccato? “…

Egli continua a bussare alla porta di ogni cuore, per potervi entrare e portare, con il PERDONO, l’AMORE e la PACE.

“ Ecco, io sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre, cenerò con lui ed egli con me “ (Ap. 3, 20 ).

Per preparare, secondo il suo disegno, la venuta del proprio Figlio, DIO PADRE ha inviato come propri messaggeri prima i PATRIARCHI e poi i PROFETI.

Con Abramo, Egli comincia ad intessere quella meravigliosa storia di amore, che vuole intessere con ogni persona umana. Questa stupenda storia di amore si chiama ALLEANZA.

E’ un PATTO di FEDELTA’ NELL’AMORE verso l’uomo, al quale Dio si è impegnato. PATTO che da parte sua non verrà mai meno.

Abramo ascolta Dio che lo chiama, gli crede e si mette in cammino ( i verbi della FEDE) verso la terra che ha promesso di donare a lui e alla sua discendenza.

Per questo, il Santo Patriarca diviene il “ padre nella fede di tutti i credenti“.

Dio, come risposta, gli concede ogni benedizione, attraverso il dono del figlio Isacco, dal quale nascerà una discendenza numerosissima. Gli dona anche una terra, che diventerà la TERRA SANTA, perché in essa nascerà e vivrà il MESSIA
Storicamente questa discendenza benedetta è il POPOLO D’ISRAELE.
Nella realtà più profonda e più vera, essa rappresenta profeticamente la schiera senza numero di tutti coloro che, dopo Abramo e come Abramo, accolgono il dono della fede e obbediscono a Dio.

Con Mosè, Dio rinnova questa ALLEANZA, liberando la stirpe di Abramo, che diviene il POPOLO ELETTO, dalla schiavitù dell’Egitto e facendogli dono della sua LEGGE sul monte Sinai.

Ma il popolo si dimostra di dura cervice: si ribella a Dio e ai suoi inviati.

Il PADRE, allora, rivela il suo infinito Amore, mandando il proprio FIGLIO, per stringere, CON LUI e IN LUI, la NUOVA ED ETERNA ALLEANZA, aperta a tutti i popoli, a tutta l’umanità da Lui plasmata.

Il CAMMINO DI DIO in cerca dell’uomo lo possiamo sintetizzare in tre tappe, che sono come i tre gradini discendenti, in cui Egli è sceso, nel suo Amore, per noi incomprensibile, fino a colmare l’abisso che lo separava dalla sua creatura prediletta.

Dio è giunto così, nel suo FIGLIO, ad abbracciare l’uomo, ogni uomo, mortale e peccatore, per donargli il suo SPIRITO e metterlo in comunione con Sé.

I TRE GRADINI, che dimostrano l’AMORE INFINITO ed ETERNO di Dio, in ordine discendente e progressivo, sono:

1-IL MISTERO DELL’INCARNAZIONE,

2- IL MISTERO DELLA REDENZIONE,

3-IL MISTERO DELL’EUCARISTIA.


1) IL MISTERO DELL’INCARNAZIONE.

La venuta del Figlio di Dio nella storia inaugura l’ERA NUOVA e DEFINITIVA, quella che S. Paolo chiama “ la pienezza del tempo”.
( Gal. 4, 4 ).

Gesù stesso lo proclama fin dall’inizio della sua Missione:
“ Il TEMPO E’ COMPIUTO, il Regno di Dio è vicino. Convertitevi e credete al Vangelo “ (Mc. 1,15 ).
Solo Lui RIEMPIE e COMPIE il tempo della Storia e il tempo
della vita di ogni persona.

Noi tutti siamo stati creati per vivere IN CRISTO e CON CRISTO.

S, Paolo canta il PRIMATO ASSOLUTO di CRISTO su tutte le creature, nei cieli e sulla terra:
“ Tutte le cose sono state create per mezzo di Lui e in vista di Lui.
Egli e’ prima di tutte le cose e tutte sussistono in Lui.”(Col. 1,16-18).

Nell’ ERA NUOVA, che Egli apre con la sua INCARNAZIONE, si manifesta, in pienezza, la MISERICORDIA DEL PADRE per ogni uomo, che LO ACCOGLIE NEL FIGLIO.

Nell’INCARNAZIONE, Il VERBO ETERNO DEL PADRE SI E’FATTO CARNE, PER CONDIVIDERE TOTALMENTE LA NOSTRA CONDIZIONE UMANA, ECCETTUATO IL PECCATO. IN LUI, TUTTI NOI SIAMO CHIAMATI A DIVENTARE “ FIGLI NEL FIGLIO”.

Facendosi uomo, Fratello tra noi, Lui stesso si è voluto chiamare EMMANUELE, che significa: DIO CON NOI.

E’un nome profetico, rivelatoci già settecento anni prima della sua nascita.
Il grande Profeta Isaia pone UN SEGNO che esprime DUE EVENTI, per IDENTIFICARE IL MESSIA:

  1. il NOME EMMANUELE e la sua NASCITA da una donna, che RIMANE INTEGRAMENTE VERGINE.
“ Pertanto il Signore stesso vi darà un SEGNO. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà EMMANUELE “.(Is. 7,14 ).


2) IL MISTERO DELLA REDENZIONE
L’EMMANUELE si è fatto SIMILE A NOI, per poter DONARSI PER NOI, scegliendo, non casualmente, la morte più dolorosa e più eloquente: immolare il proprio corpo e spargere il proprio sangue fino all’ultima goccia sulla croce.
L’ Apostolo Giovanni sintetizza così l’amore di Cristo, che si è compiuto e consumato nella sua PASQUA di MORTE e di RISURREZIONE.

Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.” (Gv. 13, 1).

L’espressione “ li amò sino alla fine” ha un doppio significato.

Riguarda la progressione dell’amore di CRISTO, sia nella dimensione del tempo che nella dimensione dell’intensità.

S. Paolo sintetizza molto bene questo concetto nella lettera ai Filippesi:
“ Cristo Gesù…apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce “ (Fil. 2,7-8).
PER QUESTO AMORE, CHE SI E’ FATTO PURO DONO, NOI
TUTTI RICEVIAMO, DA LUI E MEDIANTE LUI, OGNI GRAZIA .

L’evangelista S. Giovanni, nello stupendo prologo del suo angelo, lo esprime con queste parole:
“ Dalla SUA PIENEZZA noi tutti abbiamo ricevuto e GRAZIA SU GRAZIA. Perché la LEGGE fu data per mezzo di Mosè, la GRAZIA e la VERITA’ vennero per mezzo di GESU’ CRISTO” (Gv. 1, 16-17 ).

Ecco perchè S. Paolo, nella continuazione della lettera ai Filippesi, traboccante dell’amore di Cristo, esclama:

“ Per questo Dio l’ha esaltato e gli ha dato il Nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore a gloria di Dio Padre” (Fil, 2, 9, 11 ).


3) IL MISTERO DELL’EUCARISTIA.

Alla vigilia della sua Passione e Morte, Gesù ha voluto celebrare, anticipandola nel Rito, la sua PASQUA, il PASSAGGIO cioè DALLA MORTE ALLA VITA, NELLA CONSUMAZIONE DELL’AMORE.

Con il comando esplicito ed imperativo: “ FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME” (Lc. 22, 19 ), Egli ha ordinato ai suoi Apostoli e, dopo di loro, a tutta la Chiesa, di perpetuare, nel Sacramento, l’EVENTO SALVIFICO del suo SACRIFICIO REDENTORE.
Ma il suo comando ha anche un altro chiaro significato: FATE ANCHE VOI COME HO FATTO IO, ossia AMATEVI COME VI HO AMATO IO.

Proprio per realizzare la sua PRESENZA SACRAMENTALE tra gli uomini di ogni generazione e di ogni popolo, Gesù ha inviato, nella PENTECOSTE, lo SPIRITO SANTO, che è il suo SPIRITO e anche lo SPIRITO del PADRE.

Così, nell’Ultima Cena, Egli ha attuato il sogno di vivere in COMUNIONE VITALE con i propri figli:

“ Ho desiderato ardentemente di mangiare la Pasqua con voi prima della mia passione” (Lc. 22, 15 ).

La Comunione tra Dio e l’uomo raggiunge il culmine proprio nel Mistero dell’EUCARISTIA: Dio e l’uomo s’incontrano, realizzando una tale SIMBIOSI DI VITA, che soltanto il suo Amore Onnipotente poteva creare.

Nel Mistero dell’EUCARISTIA, Gesù continua a donare il suo CORPO SACRIFICATO e il suo SANGUE VERSATO, per le mani dei successori degli Apostoli: i VESCOVI e i SACERDOTI.

Mediante questo Sacramento, Egli SI FA PRESENTE, sempre per opera dello SPIRITO SANTO, in ogni angolo della terra, nel momento culminante del suo Amore: IL DONO TOTALE DI SE STESSO SULLA CROCE.

Per questo, l’EUCARISTIA e’ il SACRIFICIO PERFETTO che
GLORIFICA INFINITAMENTE il PADRE.

Per cui, questo SACRAMENTO è il CENTRO da cui parte e si irradia tutta la VITA e la MISSIONE della CHIESA.
Ogni cristiano, che vuole vivere veramente la FEDE e camminare nella SEQUELA DI CRISTO, deve porre l’EUCARISTIA come il PUNTO FOCALE della sua vita.

Ciò significa che deve far ruotare tutto il proprio tempo attorno alla CELEBRAZIONE FONDAMENTALE DELL’EUCARISTIA DOMENICALE.
Questa CELEBRAZIONE SETTIMANALE della PASQUA DI GESU’ è il PUNTO DI PARTENZA, in cui il cristiano, nell’ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO, attinge la LUCE DELLA VERITA’. Soltanto la PAROLA DI DIO riesce a smascherare il PECCATO, che è PURA MENZOGNA.

Dall’EUCARISTIA il cristiano attinge anche la GRAZIA per vivere da FIGLIO DI DIO, nell’AMORE e nella RICONCILIAZIONE CON TUTTI.

Ma questo AUGUSTO SACRAMENTO è anche il PUNTO DI ARRIVO della vita del cristiano.

A CRISTO, PRESENTE NEL MISTERO DELL’AMORE, egli porta la propria vita, con tutti i pesi che lo opprimono, per essere LIBERATO e REDENTO. Questi PESI sono i suoi PECCATI, le sue CROCI e TRIBOLAZIONI, le sue PAURE, i suoi SCORAGGIAMENTI e tutte le sue FRAGILITA’ e DEBOLEZZE UMANE.

Gesù è rimasto nell’EUCARISTIA, per accompagnarci, nel difficile Cammino della vita terrena, alla GLORIA DEL PADRE.

Ogni contatto con GESU’ EUCARISTIA, che celebriamo NELLA FEDE, ci RINNOVA PROFONDAMENTE, ridonandoci la PACE DEL CUORE, la quale è fondata sulla SICUREZZA DEL SUO AMORE.

Nell’EUCARISTIA, Gesù assimila progressivamente a Sé ogni anima, che si accosta a Lui e la METTE IN COMUNIONE CON il PADRE, per associarla un giorno al BANCHETTO della VITA SENZA FINE, di cui essa è PEGNO.

Tutte le parabole di Gesù attinenti le NOZZE trovano il loro compimento qui in terra nell’EUCARISTIA, il MISTERO DELLA FEDE CHE CI UNISCE TUTTI IN CRISTO.

Ma il compimento definitivo avverrà IN CIELO, NELLA COMUNIONE GLORIOSA ED ETERNA CON DIO E CON I SUOI SANTI.

S. Paolo ci fa capire che l’EUCARISTIA UNISCE IL TEMPO CON L’ETERNITA’.
LA SUA PRESENZA IN MEZZO A NOI DIVIENE ANCHE VIVA ATTESA DELLA SUA VENUTA NELLA GLORIA DEL PADRE.

“ OGNI VOLTA INFATTI CHE MANGIATE DI QUESTO PANE E BEVETE DI QUESTO CALICE, VOI ANNUNZIATE LA MORTE DEL SIGNORE FINCHÈ EGLI VENGA”. ( I COR. 11, 26 ).

AL DIO UNO E TRINO, PADRE, FIGLIO E SPIRITO SANTO, LA LODE E LA GLORIA PER I SECOLI DEI SECOLI. AMEN.

                                                                          P. Severino Consolaro















lunedì 29 ottobre 2012

RAPPORTO FEDE - RAGIONE


RAPPORTO FEDE – RAGIONE
I
LA SAGGEZZA E LA RAGIONEVOLEZZA DELLA FEDE

Ogni persona, che gode “del ben dell’intelletto”, se non “vuol viver come bruto”, è chiamata ad usare la ragione, che diventa profonda riflessione, sul senso e sul valore della propria vita.

Il grande scienziato, filosofo e mistico francese Blaise Pasca(1623-1662),
ha scritto i celeberrimi “PENSIERI”, nei quali ha sviscerato, con una logica rigorosa, fedele alla ragione, il Mistero di Dio e il Mistero dell’uomo, che si richiamano sempre e che non possono mai andare disgiunti.

Ecco un suo PENSIERO, dal quale prendiamo l’avvio per chiarire il problema “scottante” del rapporto FEDE-RAGIONE.

Pascal non esita a classificare gli uomini, individuandone la ragionevolezza o la follia, la felicità o l’infelicità, in forza del loro atteggiamento nei confronti di Dio.
“Non ci sono che tre categorie di persone. Quelle che servono Dio, avendolo trovato, quelle che si impegnano a cercarlo, perché non l’hanno trovato, quelle che vivono senza cercarlo, né averlo trovato."

Le prime sono ragionevoli e felici. Quelle di mezzo, che si impegnano a trovarlo, perché non l’hanno ancora trovato, sono ragionevoli e infelici. Quelle che vivono senza cercarlo, né averlo trovato, sono folli e infelici.

Ci domandiamo: credere in Dio è un atto di fede o di ragione?

E’ un atto di fede. La fede è una Luce accesa in noi da Dio stesso, nella quale percepiamo la sua Presenza, la sua Rivelazione, ed entriamo in una comunicazione profonda e vitale con Lui.

Allora, che ruolo ha la ragione nell’atto di fede?

La ragione, per se stessa, guidata dalla luce dell'intelletto, ricerca le risposte sulla condizione umana, ma avverte la propria insufficienza nel comprenderne e spiegarne tutte le Realtà, che la coinvolgono.

Pur non potendole però comprendere, la ragione, guidata dalla fede, le chiarisce, le approfondisce e le coordina.

I Misteri della fede, infatti, sono tutti armonicamente legati tra loro, in una logica intrinseca.

Per questo, S. Agostino afferma che la ragione e la fede si cercano e si supportano a vicenda. Sono come le due ali che si sostengono nella contemplazione della Verità.

La ragione è di supporto alla fede, perché ci accompagna fin sulla soglia, dove inizia il Mistero di Dio, che chiarisce però anche il Mistero dell’uomo.

La fede supera la ragione, ma non è mai contro la ragione.

A questo proposito ancora S. Agostino afferma: “Crede ut intelligas” e “Intellige ut credas”.
Frasi che, tradotte a senso, suonano così: “Credi e capirai di più” e “Ricerca rettamente con la ragione la Verità e crederai di più”.

La fede e la ragione infatti sono tutti e due doni di Dio, il Quale non può mai essere in contraddizione con Se stesso. E si fa trovare da chiunque lo cerca rettamente.

Credere è un atto ragionevole, perché Dio, nel rivelarsi, ci offre anche tutte le credenziali di autenticità.

Queste sono: di ordine Storico, di ordine Scritturistico e di ordine Esperienziale, e sono chiamate propriamente i Segni di credibilità.

Li vogliamo enunciare e brevemente spiegare, lasciando a ciascuno la responsabilità di riflettere e di confrontarsi con la Storia e con la propria esperienza.

Le Profezie, (che si sono sempre avverate). Gesù è l’unico personaggio della storia di cui è stata scritta la biografia con secoli di anticipo. I vaticini su di Lui sono circa trecento.

Pascal, in un altro dei suoi PENSIERI, come SEGNO dell’ autenticità di Cristo, ci propone proprio una riflessione sulle PROFEZIE che lo riguardano .

“Anche se un solo uomo avesse scritto un libro di predizioni su GESU’ CRISTO, determinando il tempo e la maniera della sua venuta, e GESU’ CRISTO fosse venuto conformemente a queste Profezie, ciò avrebbe una forza infinita.
Ma qui c’è assai di più: c’ è un seguito di uomini che, per quattromila anni, costantemente e senza variazioni, vanno predicendo, uno dopo l’altro, questo stesso avvenimento. C’ è un popolo intero che lo annuncia e che sussiste da quattromila anni per rendere testimonianza delle assicurazioni che essi ne hanno e da cui non possono essere distolti per qualsiasi minaccia e persecuzione che si possa far loro: ciò è ben diversamente importante”.

I Miracoli, le Conversioni, ossia i cambiamenti radicali di una persona, sono altri SEGNI, che umanamente non si possono spiegare.

Sono i SEGNI predetti da Gesù, mentre inviava gli Apostoli ad evangelizzare il mondo. SEGNI, che continuano a realizzarsi nella MISSIONE DELLA CHIESA CATTOLICA, fino alla fine dei tempi.

Il Vangelo attesta che la PAROLA DI DIO è sempre accompagnata dai SEGNI.
“Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la Parola con i PRODIGI che l’accompagnavano”(Mc.16,20).

Ma il PIU’ GRANDE SEGNO STORICO, che li irradia tutti, è GESU’ CRISTO.

Egli, con il Mistero dell’Incarnazione, culminato nel Mistero della Redenzione, ha effettivamente cambiato la storia per tutti quelli che si aprono a Lui, accogliendolo nel dono della fede. La sua Risurrezione è il Segno per eccellenza della sua Divinità, al quale fanno capo tutti gli altri Segni e al quale Gesù stesso fa appello.

“ Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un SEGNO, ma non le sarà dato nessun Segno fuorché quello di Giona. Poiché come Giona fu un Segno per quelli di Ninive, così il Figlio dell’ uomo lo sarà per questa generazione” (Lc. 11,29-30).

Tutti i Santi e tutti i Martiri della Chiesa cattolica di ogni tempo, che non si possono nemmeno contare, CON LA LORO VITA E CON IL LORO MARTIRIO gli rendono la TESTIMONIANZA SUPREMA, , che Lui ha realmente vinto il peccato e la morte.

Così avviene anche per chiunque accoglie la sua Parola.

Può attestare, con verità, di sentirsi interiormente rinnovato.

I SEGNI INCONFONDIBILI della sua PRESENZA IN NOI sono: UNA VITA RICONCILIATA, LA PACE DEL CUORE e la GIOIA DI VIVERE.

Questi BENI SPIRITUALI, che solo LUI ci può donare, sono immensamente superiori ai BENI MATERIALI, sempre superficiali, labili e insicuri.

L’esperienza di tutti i Santi ci attesta, con chiarezza, che chi crede ed agisce in nome di Cristo, tocca con mano, in tanti SEGNI della sua vita, la POTENZA DI DIO, CREATORE E PADRE.

Ma avverte, più ancora, di sentirsi avvolto dal suo AMORE INDICIBILE. Quell’ AMORE, che lo ha spinto a donarsi, totalmente e senza riserve, all’umanità.

Un altro SEGNO, che la ragione deve bene valutare, è la diffusione, prodigiosa e universale, del Cristianesimo, da Lui fondato, che non si può né comprendere, né spiegare, se Gesù non fosse Figlio di Dio.

La difficoltà, infatti, di vivere umanamente la Legge Morale, che culmina nella perfezione evangelica delle Beatitudini; le persecuzioni, che fin dall’inizio ha incontrato il Cristianesimo, con l’Impero Romano, che ha tentato in tutti i modi di distruggerlo, facendo un numero incalcolabile di martiri, sono delle prove formidabili che tale Religione, e quindi che la Chiesa Cattolica, non viene dall’uomo, ma direttamente da Dio.

E’ celebre il dilemma, che diviene una argomentazione inconfutabile a favore del Cristianesimo. “ Il Cristianesimo si è diffuso o con i Miracoli o senza Miracoli. Se si è diffuso senza Miracoli, la sua universale diffusione è il più grande Miracolo”.

A questo proposito, nel libro degli “Atti degli Apostoli”, troviamo l'affermazione, molto saggia, del fariseo Gamaliele, dottore della Legge, che si rivolge ai membri del Sinedrio, i quali perseguitavano gli Apostoli, perchè annunciavano che Gesù è Risorto. Egli fa loro questa proposta:

“Per quanto riguarda il caso presente, ecco ciò che vi dico. Non occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questa teoria o questa attività è di origine umana, verrà distrutta; ma se essa viene da Dio, non riuscirete a sconfiggerli; non vi accada di trovarvi a combattere contro Dio”.
( At.5,38-39).

Se, dopo duemila anni, nessuno è riuscito a distruggere il cristianesimo, che anzi si è sempre più diffuso nel mondo, significa che questa Religione non viene dagli uomini, ma da Dio.

E anche la ragione compie il suo più grande atto di onestà quando riconosce il proprio limite, senza pretendere di voler spiegare il MISTERO o di negarlo.

Con la fede, l’uomo accoglie la Rivelazione di Dio, che ci svela tutta la Verità, anche ciò che umanamente noi non possiamo comprendere. E’ Gesù che ce lo dice: “ Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quel che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre, l’ ho fatto conoscere a voi” (Gv.15,15). Non soltanto.

Nella FEDE, Dio stesso si dona a noi, perché possiamo vivere nella VERITA’ e nella GRAZIA della sua AMICIZIA e del suo AMORE.

La fede è realmente la Luce di Dio, accesa in noi dal suo Spirito. Il salmo lo esprime in maniera impareggiabile: “E’ in Te la SORGENTE della Vita, alla Tua LUCE noi vediamo la luce” (Sal. 36,10).

Ma la FEDE è un DONO di DIO. Nessuno può credere, se non PER GRAZIA DI DIO.

S. Paolo lo esprime così:”Nessuno può affermare: GESU' E' IL SIGNORE, se non sotto l'azione dello Spirito Santo”(1 Cor.12,3).

Ecco perchè la FEDE bisogna implorarla incessantemente nella preghiera.

Riportiamo qui la preghiera più indicata per chiedere il DONO DELLA FEDE.

E' di S. Anselmo, vescovo e dottore della Chiesa.

“ Signore, insegnami a cercarti e mostrati quando ti cerco:
non posso cercarti se Tu non me lo insegni,
né posso trovarti se Tu non ti mostri.
Che io ti cerchi desiderandoti
e ti desideri cercandoti,
che ti trovi amandoti”.
Ogni persona deve riflettere seriamente sul senso, sul valore e sull’orientamento da dare alla vita, che gli è stata donata come valore inestimabile, nel tempo, ma che dura per l’eternità.

L’uomo è come un passeggero: sta viaggiando sopra un treno che corre a grande velocità (= la vita) sulla terra (che pure viaggia continuamente ad una velocità pazzesca, ma lui non se ne accorge…E di quante cose l’uomo non si accorge!...) Egli non ricorda la stazione di partenza, perché non aveva ancora cognizione di sé. Sa però con certezza che ad una stazione ferroviaria dovrà fermarsi e scendere.

E’, a dir poco,un grande insipiente chi non riflette seriamente sul viaggio della propria vita, che si svolge tra due realtà, avvolte nel Mistero: la NASCITA e la MORTE. Mentre vive, ogni persona ha occasione di rendersi conto che la scena di questo mondo è stupenda, ma è insieme anche drammatica.

E proprio perché la vita su questo pianeta Terra si vive una volta sola, e ognuno la “costruirà” per l’eternità, senza più possibilità di cambiarla, dopo il tempo, è urgente darle un senso e un orientamento.

Certamente, chi ha la fede, possiede una marcia in più, che è di un valore incalcolabile. Illuminato dalla Luce di Dio, egli si rende conto che, mentre la sua VITA FISICA è sottoposta ad un progressivo ed inevitabile disfacimento, la sua VITA INTERIORE, nella quale coltiva i VALORI CHE NON TRAMONTANO, cresce di giorno in giorno. Allora comprende bene la verità enunciata dall’Apostolo Paolo: “ Per questo non ci scoraggiamo, ma se anche il nostro UOMO E STERIORE si va disfacendo, quello INTERIORE si rinnova di giorno in giorno “(2 Cor. 4,16).

Per chi non crede, invece, la ragione diventa l’unico criterio che lo guida a vivere con saggezza. Usando la ragione, infatti, l’uomo può discernere, sia pure nella fragilità della natura umana, vulnerata dal peccato, ciò che è vero e ciò che è falso, ciò che è buono e ciò che è cattivo. Tutti portano scolpita nella coscienza la Legge morale naturale, che manifesta i Principi etici del Bene e del Male. Pur condizionato in tanti modi, l’uomo ha sempre un margine sufficiente di libertà, per compiere le scelte decisive della propria vita.

Anche chi non crede, non deve mai chiudersi pregiudizialmente al Mistero che intuisce esistere al di là della ragione, ossia alla “Verità tutta intera.
(cfr. Gv.16,13 ) di cui parla il Vangelo.

Con la fede, noi accogliamo la RIVELAZIONE del PADRE, ossia il Dono che Egli fa di Se stesso, nel MISTERO DEL FIGLIO SUO GESU’ CRISTO. In LUI ci rende figli, e come tali, partecipi della sua vita divina.

Tutto il MISTERO DI DIO e TUTTO IL MISTERO DELL’ UOMO si sintetizzano in GESU’ CRISTO. Egli è la RISPOSTA DEFINITIVA e COMPLETA, donata all’ uomo, che è sempre alla ricerca del senso e del valore della propria vita.

“Noi non conosciamo Dio – dice Pascal – che per tramite di GESU’ CRISTO. Senza questo MEDIATORE ci è tolta ogni comunicazione con Lui; per GESU’ CRISTO, noi conosciamo Dio…Senza GESU’ CRISTO il mondo non sussisterebbe; poiché sarebbe necessario o che fosse distrutto o che fosse come un inferno”.

Il FIGLIO DI DIO INCARNATO è, infatti, il MEDIATORE dell’ ALLEANZA ETERNA di AMORE tra DIO e L’UOMO, ratificata con il suo sangue.

Come Persona del VERBO, Egli ha assunto la nostra NATURA UMANA, per immolarla sulla croce. Il PADRE lo risuscita, nella sua Umanità Santissima, per la GLORIA ETERNA. GESU’ diviene così, per sempre, il NOSTRO AVVOCATO presso il PADRE.

Come vero Dio, Egli elargisce i frutti della sua Redenzione, Tesoro Inesauribile di GRAZIA e di MISERICORDIA, per la salvezza di noi peccatori.
E qui ancora Pascal, in uno dei suoi PENSIERI, sempre molto profondi, esprime il MISTERO di GESU’, che è insondabile e ineffabile, per chiunque lo avvicina nella sincerità del cuore.

“ GESU’ CRISTO è un DIO a cui ci si accosta senza orgoglio e sotto il quale ci si abbassa senza disperazione”.

Davanti al Mistero della sua croce è impossibile rimanere indifferenti. EGLI dalla croce giudica e salva il mondo. Soltanto ai piedi della croce noi scopriamo veramente chi è Dio e chi è l’ uomo. E soltanto lì, dove siamo stati rigenerati dal suo Sangue, veniamo rinnovati dallo Spirito e nello Spirito.

Nell’ abbraccio di GESU’ CROCIFISSO avviene la RICONCILIAZIONE COSMICA, che segna la VITTORIA TOTALE e DEFINITIVA dell’AMORE del DIO UNO e TRINO, al Quale sia ONORE e GlORIA nei secoli dei secoli.
Nella vita di noi pecatori, ci accompagni sempre la certezza della sua MISERICORDIA, che non viene mai meno, come ci dice l'Apostolo prediletto.
“Figlioli miei,vi scrivo queste cose perché non pecchiate: ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Avvocato presso il PADRE: GESU’ CRISTO Giusto”(1 Gv.2,1 ).









                                                        




                    RAPPORTO FEDE – RAGIONE

II

LA RAGIONEVOLEZZA DEL CREDERE


La FEDE e la RAGIONE sono ambedue fonti di conoscenza per l ‘uomo.

La FEDE si affida alla RIVELAZIONE DI DIO, CREATORE e PADRE, che si è manifestata in CRISTO, SUO FIGLIO.

La RAGIONE si affida alle SOLE RISORSE dell’intelligenza umana.

La FEDE e la RAGIONE non sono mai in contraddizione tra loro, e sono ambedue necessarie per emettere l’ATTO DI FEDE.

Anche se la RAGIONE non può comprendere i MISTERI DELLA FEDE, non può negare le CREDENZIALI, di ORDINE STORICO, SCRITTURISTICO ed ESPERIENZIALE, che Dio offre come SEGNI GARANTI dell’autenticità della sua RIVELAZIONE.

                                                          P. Severino Consolaro