lunedì 18 marzo 2013

LA SITUAZIONE ECCLESIALE E POLITICA

                          LA SITUAZIONE ECCLESIALE E POLITICA


            “ Perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?”...( Lc. 12,57 )


In Italia, stiamo vivendo momenti particolari, sia sotto l’aspetto ecclesiale che sotto l’aspetto politico.

Non dobbiamo mai dimenticarci che Dio parla a ciascuna persona concretamente negli eventi che toccano, sia la nostra storia personale, sia la società e il mondo in cui viviamo.

Non dobbiamo perciò mai chiuderci o estraniarci da ciò che avviene attorno a noi. Dio ci parla con un linguaggio molto profondo, che noi non possiamo percepire, se non ci poniamo sempre in un atteggiamento di ascolto.

Non è possibile comprendere la VOCE di DIO, se non si coltiva la VITA INTERIORE, che ci porta a riflettere e a confrontare tutto ciò che accade IN NOI e ATTORNO A NOI, con la sua PAROLA, che MAI SI SMENTISCE.

Oggi molte persone, e in particolare i giovani, possiedono ed usano i mass-media elettronici, ma, purtroppo, usano poco l’intelligenza, la volontà e la coscienza, per riflettere. La VERITA’ non si trova alla superficie delle realtà. Bisogna cercarla, usando tutte le facoltà e i mezzi che Dio ci ha donato.

E’ dalla riflessione che germogliano il sapere, le idee e i concetti. Ma questa ci illumina soprattutto sull’uso che facciamo della libertà, dalla quale dipende l’esito della nostra vita. Il mondo oggi, mediante i mass-media, ci rovescia continuamente valanghe di notizie e di fatti, che non facciamo neanche tempo a decifrare. Non soltanto.

Gli operatori dei mass-media non ci offrono i criteri umani, morali e educativi, per interpretarli. Il loro fine principale è il profitto. Così avviene che molte persone accolgono tutto ciò che è comunicato, senza porsi delle domande, per capire e discernere se è vero o falso, se è buono o cattivo. Per troppi la coscienza non esiste più, ma esiste soltanto ciò che piace e ciò che interessa.

A tale proposito, Gesù, il più grande Pedagogo, ci pone nel Vangelo molti interrogativi, per indurci a riflettere. Forse la domanda più incalzante di tutto il Libro Sacro è: “Perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto”?( Lc.12,57).
Non possiamo darci delle risposte, se prima non ci poniamo le domande appropriate.

Riguardo agli eventi odierni, concernenti la Chiesa, noi non vogliamo eludere la domanda sulla decisione del papa emerito, Benedetto XVI, che si è ritirato. Come lui stesso ha spiegato, questa scelta l’ha fatta con grande umiltà e responsabilità, dopo lunga riflessione e tanta preghiera.

 Egli, per otto anni di pontificato, ha servito la Chiesa, in momenti molto difficili, con totale dedizione, coraggio e fedeltà. Ha lasciato il potere petrino, soltanto per donare l’ultimo scorcio del suo pellegrinaggio terreno– come lui stesso ha affermato – e continuare a servirla, nella vita contemplativa, fatta di preghiera e di studio.

Il nuovo papa Francesco, all’inizio del suo pontificato, ha già dimostrato, con le parole e con i gesti compiuti, la sua statura spirituale, fondata sul Vangelo. Ha mostrato anche la sua semplicità ed umiltà disarmanti, come segno inequivocabile di un’anima di Dio. Il nome stesso di Francesco, che richiama al più pacifico rivoluzionario della storia, tra i Santi, il Poverello di Assisi, è un segno chiaro dello stile prettamente evangelico, che caratterizzerà il suo pontificato.

Lo Spirito Santo ha scelto un papa, che farà veramente onore  alla Chiesa.

La politica italiana, invece, mostra, in tutta la sua gravità, la grande crisi etica-morale, nella quale vive l’Italia. Crisi morale che ha causato la crisi economico-finanziaria. Senza il rispetto dei Comandamenti di Dio, che regolano i rapporti di giustizia e di solidarietà tra le persone, crescono le truffe e gli imbrogli di ogni genere, perché cresce, nelle persone, l’egoismo e l’avidità di possedere.

Tra i politici poi non c’è più intesa. I partiti sono diventati delle caste intoccabili, con tanti privilegi che, alla fine, si trasformano in vere truffe per i più poveri. L’ideologia e i vari interessi causano, tra i partiti, divisioni e contrapposizioni, che sembrano insanabili.

Siamo prossimi ad un’altra Pasqua, mistero del perdono, mistero della riconciliazione, mistero dell’amore immenso che Dio Padre ha per ognuno di noi, fino a consegnare il Figlio all’immolazione sulla croce.

E’in Gesù crocifisso che il Padre rinnova continuamente la vita del mondo e dell’uomo, mediante la misericordia e il perdono. Il papa Francesco, a commento del Vangelo della peccatrice adultera, ci ha detto che Dio non si stanca mai di perdonarci. Siamo noi che ci stanchiamo di chiedergli perdono.

Pasqua è il passaggio dalla morte alla vita, dal peccato alla grazia, dalle tenebre alla luce, passaggi obbligati per chi vuole vivere sulla strada della sequela di Cristo.

Frutti della Pasqua devono essere per noi il perdono, la misericordia, la comprensione delle persone. Tutto ciò diventa servizio di amore nei loro confronti.

E’ ciò che auguro a te, con tutto il cuore, perché il mistero della Pasqua diventi la realtà che continuamente ti rinnova e ti ridona il vero frutto della Pasqua, che è la PACE.

                                                                                                     P. Severino Consolaro