lunedì 5 novembre 2012

L'Eucaristia, sintesi suprema dell'amore di Dio

L’EUCARISTIA, SINTESI SUPREMA DI TUTTE LE
MERAVIGLIE DELL’AMORE DI DIO.

ASSUNTO: L’EUCARISTIA E’ IL MISTERO PIU’ GRANDE,
CHE RACCHIUDE IN SE STESSO TUTTI I PRODIGI
DELL’AMORE DI DIO.

L’EUCARISTIA è la realizzazione piena del sogno eterno di Dio di vivere in comunione con la sua creatura prediletta, l’uomo.

Per questo lo ha creato come sua IMMAGINE e SOMIGLIANZA VIVENTE, dotandolo di tutti i doni che lo rendono PERSONA, capace di accogliere il suo Amore senza limiti e di corrispondervi.

S. Cipriano afferma: "La gloria di Dio è l’uomo vivente”.

Il peccato non ha impedito a Dio di realizzare questo suo stupendo sogno di amore. Anzi, ha evidenziato maggiormente e ancora più chiaramente questo amore, che si rivela e si concretizza soprattutto nella MISERICORDIA.

Parola che significa: avere viscere materne di pietà verso le proprie creature che soffrono.

Tutta la STORIA DELLA SALVEZZA ci documenta il CAMMINO INFINITO che Dio ha percorso per raggiungere l’uomo, ogni uomo, nella sua situazione esistenziale.

Mosso dal suo immenso amore, fin dall’inizio della storia, Dio è sempre andato e sempre continua ad andare alla ricerca dell’uomo, di ogni uomo, da Adamo fino all’ultima sua creatura umana che vivrà sulla terra.

La domanda che Egli ha rivolto alla coscienza dei Progenitori, dopo il loro peccato, che li ha spinti ad eclissarsi da Lui, a nascondersi l’uno dall’altro e a richiudersi in se stessi, è molto significativa:

“ Adamo, dove sei”? ( Gen. 1,9 ). Questa domanda non è rivolta da Dio solamente ai Progenitori. E’ rivolta direttamente alla coscienza di ogni persona umana che fa la triste esperienza della colpa, e risuona così:

“ Uomo, dove sei? Dove ti sei cacciato con il tuo peccato? “…

Egli continua a bussare alla porta di ogni cuore, per potervi entrare e portare, con il PERDONO, l’AMORE e la PACE.

“ Ecco, io sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre, cenerò con lui ed egli con me “ (Ap. 3, 20 ).

Per preparare, secondo il suo disegno, la venuta del proprio Figlio, DIO PADRE ha inviato come propri messaggeri prima i PATRIARCHI e poi i PROFETI.

Con Abramo, Egli comincia ad intessere quella meravigliosa storia di amore, che vuole intessere con ogni persona umana. Questa stupenda storia di amore si chiama ALLEANZA.

E’ un PATTO di FEDELTA’ NELL’AMORE verso l’uomo, al quale Dio si è impegnato. PATTO che da parte sua non verrà mai meno.

Abramo ascolta Dio che lo chiama, gli crede e si mette in cammino ( i verbi della FEDE) verso la terra che ha promesso di donare a lui e alla sua discendenza.

Per questo, il Santo Patriarca diviene il “ padre nella fede di tutti i credenti“.

Dio, come risposta, gli concede ogni benedizione, attraverso il dono del figlio Isacco, dal quale nascerà una discendenza numerosissima. Gli dona anche una terra, che diventerà la TERRA SANTA, perché in essa nascerà e vivrà il MESSIA
Storicamente questa discendenza benedetta è il POPOLO D’ISRAELE.
Nella realtà più profonda e più vera, essa rappresenta profeticamente la schiera senza numero di tutti coloro che, dopo Abramo e come Abramo, accolgono il dono della fede e obbediscono a Dio.

Con Mosè, Dio rinnova questa ALLEANZA, liberando la stirpe di Abramo, che diviene il POPOLO ELETTO, dalla schiavitù dell’Egitto e facendogli dono della sua LEGGE sul monte Sinai.

Ma il popolo si dimostra di dura cervice: si ribella a Dio e ai suoi inviati.

Il PADRE, allora, rivela il suo infinito Amore, mandando il proprio FIGLIO, per stringere, CON LUI e IN LUI, la NUOVA ED ETERNA ALLEANZA, aperta a tutti i popoli, a tutta l’umanità da Lui plasmata.

Il CAMMINO DI DIO in cerca dell’uomo lo possiamo sintetizzare in tre tappe, che sono come i tre gradini discendenti, in cui Egli è sceso, nel suo Amore, per noi incomprensibile, fino a colmare l’abisso che lo separava dalla sua creatura prediletta.

Dio è giunto così, nel suo FIGLIO, ad abbracciare l’uomo, ogni uomo, mortale e peccatore, per donargli il suo SPIRITO e metterlo in comunione con Sé.

I TRE GRADINI, che dimostrano l’AMORE INFINITO ed ETERNO di Dio, in ordine discendente e progressivo, sono:

1-IL MISTERO DELL’INCARNAZIONE,

2- IL MISTERO DELLA REDENZIONE,

3-IL MISTERO DELL’EUCARISTIA.


1) IL MISTERO DELL’INCARNAZIONE.

La venuta del Figlio di Dio nella storia inaugura l’ERA NUOVA e DEFINITIVA, quella che S. Paolo chiama “ la pienezza del tempo”.
( Gal. 4, 4 ).

Gesù stesso lo proclama fin dall’inizio della sua Missione:
“ Il TEMPO E’ COMPIUTO, il Regno di Dio è vicino. Convertitevi e credete al Vangelo “ (Mc. 1,15 ).
Solo Lui RIEMPIE e COMPIE il tempo della Storia e il tempo
della vita di ogni persona.

Noi tutti siamo stati creati per vivere IN CRISTO e CON CRISTO.

S, Paolo canta il PRIMATO ASSOLUTO di CRISTO su tutte le creature, nei cieli e sulla terra:
“ Tutte le cose sono state create per mezzo di Lui e in vista di Lui.
Egli e’ prima di tutte le cose e tutte sussistono in Lui.”(Col. 1,16-18).

Nell’ ERA NUOVA, che Egli apre con la sua INCARNAZIONE, si manifesta, in pienezza, la MISERICORDIA DEL PADRE per ogni uomo, che LO ACCOGLIE NEL FIGLIO.

Nell’INCARNAZIONE, Il VERBO ETERNO DEL PADRE SI E’FATTO CARNE, PER CONDIVIDERE TOTALMENTE LA NOSTRA CONDIZIONE UMANA, ECCETTUATO IL PECCATO. IN LUI, TUTTI NOI SIAMO CHIAMATI A DIVENTARE “ FIGLI NEL FIGLIO”.

Facendosi uomo, Fratello tra noi, Lui stesso si è voluto chiamare EMMANUELE, che significa: DIO CON NOI.

E’un nome profetico, rivelatoci già settecento anni prima della sua nascita.
Il grande Profeta Isaia pone UN SEGNO che esprime DUE EVENTI, per IDENTIFICARE IL MESSIA:

  1. il NOME EMMANUELE e la sua NASCITA da una donna, che RIMANE INTEGRAMENTE VERGINE.
“ Pertanto il Signore stesso vi darà un SEGNO. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà EMMANUELE “.(Is. 7,14 ).


2) IL MISTERO DELLA REDENZIONE
L’EMMANUELE si è fatto SIMILE A NOI, per poter DONARSI PER NOI, scegliendo, non casualmente, la morte più dolorosa e più eloquente: immolare il proprio corpo e spargere il proprio sangue fino all’ultima goccia sulla croce.
L’ Apostolo Giovanni sintetizza così l’amore di Cristo, che si è compiuto e consumato nella sua PASQUA di MORTE e di RISURREZIONE.

Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.” (Gv. 13, 1).

L’espressione “ li amò sino alla fine” ha un doppio significato.

Riguarda la progressione dell’amore di CRISTO, sia nella dimensione del tempo che nella dimensione dell’intensità.

S. Paolo sintetizza molto bene questo concetto nella lettera ai Filippesi:
“ Cristo Gesù…apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce “ (Fil. 2,7-8).
PER QUESTO AMORE, CHE SI E’ FATTO PURO DONO, NOI
TUTTI RICEVIAMO, DA LUI E MEDIANTE LUI, OGNI GRAZIA .

L’evangelista S. Giovanni, nello stupendo prologo del suo angelo, lo esprime con queste parole:
“ Dalla SUA PIENEZZA noi tutti abbiamo ricevuto e GRAZIA SU GRAZIA. Perché la LEGGE fu data per mezzo di Mosè, la GRAZIA e la VERITA’ vennero per mezzo di GESU’ CRISTO” (Gv. 1, 16-17 ).

Ecco perchè S. Paolo, nella continuazione della lettera ai Filippesi, traboccante dell’amore di Cristo, esclama:

“ Per questo Dio l’ha esaltato e gli ha dato il Nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore a gloria di Dio Padre” (Fil, 2, 9, 11 ).


3) IL MISTERO DELL’EUCARISTIA.

Alla vigilia della sua Passione e Morte, Gesù ha voluto celebrare, anticipandola nel Rito, la sua PASQUA, il PASSAGGIO cioè DALLA MORTE ALLA VITA, NELLA CONSUMAZIONE DELL’AMORE.

Con il comando esplicito ed imperativo: “ FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME” (Lc. 22, 19 ), Egli ha ordinato ai suoi Apostoli e, dopo di loro, a tutta la Chiesa, di perpetuare, nel Sacramento, l’EVENTO SALVIFICO del suo SACRIFICIO REDENTORE.
Ma il suo comando ha anche un altro chiaro significato: FATE ANCHE VOI COME HO FATTO IO, ossia AMATEVI COME VI HO AMATO IO.

Proprio per realizzare la sua PRESENZA SACRAMENTALE tra gli uomini di ogni generazione e di ogni popolo, Gesù ha inviato, nella PENTECOSTE, lo SPIRITO SANTO, che è il suo SPIRITO e anche lo SPIRITO del PADRE.

Così, nell’Ultima Cena, Egli ha attuato il sogno di vivere in COMUNIONE VITALE con i propri figli:

“ Ho desiderato ardentemente di mangiare la Pasqua con voi prima della mia passione” (Lc. 22, 15 ).

La Comunione tra Dio e l’uomo raggiunge il culmine proprio nel Mistero dell’EUCARISTIA: Dio e l’uomo s’incontrano, realizzando una tale SIMBIOSI DI VITA, che soltanto il suo Amore Onnipotente poteva creare.

Nel Mistero dell’EUCARISTIA, Gesù continua a donare il suo CORPO SACRIFICATO e il suo SANGUE VERSATO, per le mani dei successori degli Apostoli: i VESCOVI e i SACERDOTI.

Mediante questo Sacramento, Egli SI FA PRESENTE, sempre per opera dello SPIRITO SANTO, in ogni angolo della terra, nel momento culminante del suo Amore: IL DONO TOTALE DI SE STESSO SULLA CROCE.

Per questo, l’EUCARISTIA e’ il SACRIFICIO PERFETTO che
GLORIFICA INFINITAMENTE il PADRE.

Per cui, questo SACRAMENTO è il CENTRO da cui parte e si irradia tutta la VITA e la MISSIONE della CHIESA.
Ogni cristiano, che vuole vivere veramente la FEDE e camminare nella SEQUELA DI CRISTO, deve porre l’EUCARISTIA come il PUNTO FOCALE della sua vita.

Ciò significa che deve far ruotare tutto il proprio tempo attorno alla CELEBRAZIONE FONDAMENTALE DELL’EUCARISTIA DOMENICALE.
Questa CELEBRAZIONE SETTIMANALE della PASQUA DI GESU’ è il PUNTO DI PARTENZA, in cui il cristiano, nell’ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO, attinge la LUCE DELLA VERITA’. Soltanto la PAROLA DI DIO riesce a smascherare il PECCATO, che è PURA MENZOGNA.

Dall’EUCARISTIA il cristiano attinge anche la GRAZIA per vivere da FIGLIO DI DIO, nell’AMORE e nella RICONCILIAZIONE CON TUTTI.

Ma questo AUGUSTO SACRAMENTO è anche il PUNTO DI ARRIVO della vita del cristiano.

A CRISTO, PRESENTE NEL MISTERO DELL’AMORE, egli porta la propria vita, con tutti i pesi che lo opprimono, per essere LIBERATO e REDENTO. Questi PESI sono i suoi PECCATI, le sue CROCI e TRIBOLAZIONI, le sue PAURE, i suoi SCORAGGIAMENTI e tutte le sue FRAGILITA’ e DEBOLEZZE UMANE.

Gesù è rimasto nell’EUCARISTIA, per accompagnarci, nel difficile Cammino della vita terrena, alla GLORIA DEL PADRE.

Ogni contatto con GESU’ EUCARISTIA, che celebriamo NELLA FEDE, ci RINNOVA PROFONDAMENTE, ridonandoci la PACE DEL CUORE, la quale è fondata sulla SICUREZZA DEL SUO AMORE.

Nell’EUCARISTIA, Gesù assimila progressivamente a Sé ogni anima, che si accosta a Lui e la METTE IN COMUNIONE CON il PADRE, per associarla un giorno al BANCHETTO della VITA SENZA FINE, di cui essa è PEGNO.

Tutte le parabole di Gesù attinenti le NOZZE trovano il loro compimento qui in terra nell’EUCARISTIA, il MISTERO DELLA FEDE CHE CI UNISCE TUTTI IN CRISTO.

Ma il compimento definitivo avverrà IN CIELO, NELLA COMUNIONE GLORIOSA ED ETERNA CON DIO E CON I SUOI SANTI.

S. Paolo ci fa capire che l’EUCARISTIA UNISCE IL TEMPO CON L’ETERNITA’.
LA SUA PRESENZA IN MEZZO A NOI DIVIENE ANCHE VIVA ATTESA DELLA SUA VENUTA NELLA GLORIA DEL PADRE.

“ OGNI VOLTA INFATTI CHE MANGIATE DI QUESTO PANE E BEVETE DI QUESTO CALICE, VOI ANNUNZIATE LA MORTE DEL SIGNORE FINCHÈ EGLI VENGA”. ( I COR. 11, 26 ).

AL DIO UNO E TRINO, PADRE, FIGLIO E SPIRITO SANTO, LA LODE E LA GLORIA PER I SECOLI DEI SECOLI. AMEN.

                                                                          P. Severino Consolaro