lunedì 29 ottobre 2012

RAPPORTO FEDE - RAGIONE


RAPPORTO FEDE – RAGIONE
I
LA SAGGEZZA E LA RAGIONEVOLEZZA DELLA FEDE

Ogni persona, che gode “del ben dell’intelletto”, se non “vuol viver come bruto”, è chiamata ad usare la ragione, che diventa profonda riflessione, sul senso e sul valore della propria vita.

Il grande scienziato, filosofo e mistico francese Blaise Pasca(1623-1662),
ha scritto i celeberrimi “PENSIERI”, nei quali ha sviscerato, con una logica rigorosa, fedele alla ragione, il Mistero di Dio e il Mistero dell’uomo, che si richiamano sempre e che non possono mai andare disgiunti.

Ecco un suo PENSIERO, dal quale prendiamo l’avvio per chiarire il problema “scottante” del rapporto FEDE-RAGIONE.

Pascal non esita a classificare gli uomini, individuandone la ragionevolezza o la follia, la felicità o l’infelicità, in forza del loro atteggiamento nei confronti di Dio.
“Non ci sono che tre categorie di persone. Quelle che servono Dio, avendolo trovato, quelle che si impegnano a cercarlo, perché non l’hanno trovato, quelle che vivono senza cercarlo, né averlo trovato."

Le prime sono ragionevoli e felici. Quelle di mezzo, che si impegnano a trovarlo, perché non l’hanno ancora trovato, sono ragionevoli e infelici. Quelle che vivono senza cercarlo, né averlo trovato, sono folli e infelici.

Ci domandiamo: credere in Dio è un atto di fede o di ragione?

E’ un atto di fede. La fede è una Luce accesa in noi da Dio stesso, nella quale percepiamo la sua Presenza, la sua Rivelazione, ed entriamo in una comunicazione profonda e vitale con Lui.

Allora, che ruolo ha la ragione nell’atto di fede?

La ragione, per se stessa, guidata dalla luce dell'intelletto, ricerca le risposte sulla condizione umana, ma avverte la propria insufficienza nel comprenderne e spiegarne tutte le Realtà, che la coinvolgono.

Pur non potendole però comprendere, la ragione, guidata dalla fede, le chiarisce, le approfondisce e le coordina.

I Misteri della fede, infatti, sono tutti armonicamente legati tra loro, in una logica intrinseca.

Per questo, S. Agostino afferma che la ragione e la fede si cercano e si supportano a vicenda. Sono come le due ali che si sostengono nella contemplazione della Verità.

La ragione è di supporto alla fede, perché ci accompagna fin sulla soglia, dove inizia il Mistero di Dio, che chiarisce però anche il Mistero dell’uomo.

La fede supera la ragione, ma non è mai contro la ragione.

A questo proposito ancora S. Agostino afferma: “Crede ut intelligas” e “Intellige ut credas”.
Frasi che, tradotte a senso, suonano così: “Credi e capirai di più” e “Ricerca rettamente con la ragione la Verità e crederai di più”.

La fede e la ragione infatti sono tutti e due doni di Dio, il Quale non può mai essere in contraddizione con Se stesso. E si fa trovare da chiunque lo cerca rettamente.

Credere è un atto ragionevole, perché Dio, nel rivelarsi, ci offre anche tutte le credenziali di autenticità.

Queste sono: di ordine Storico, di ordine Scritturistico e di ordine Esperienziale, e sono chiamate propriamente i Segni di credibilità.

Li vogliamo enunciare e brevemente spiegare, lasciando a ciascuno la responsabilità di riflettere e di confrontarsi con la Storia e con la propria esperienza.

Le Profezie, (che si sono sempre avverate). Gesù è l’unico personaggio della storia di cui è stata scritta la biografia con secoli di anticipo. I vaticini su di Lui sono circa trecento.

Pascal, in un altro dei suoi PENSIERI, come SEGNO dell’ autenticità di Cristo, ci propone proprio una riflessione sulle PROFEZIE che lo riguardano .

“Anche se un solo uomo avesse scritto un libro di predizioni su GESU’ CRISTO, determinando il tempo e la maniera della sua venuta, e GESU’ CRISTO fosse venuto conformemente a queste Profezie, ciò avrebbe una forza infinita.
Ma qui c’è assai di più: c’ è un seguito di uomini che, per quattromila anni, costantemente e senza variazioni, vanno predicendo, uno dopo l’altro, questo stesso avvenimento. C’ è un popolo intero che lo annuncia e che sussiste da quattromila anni per rendere testimonianza delle assicurazioni che essi ne hanno e da cui non possono essere distolti per qualsiasi minaccia e persecuzione che si possa far loro: ciò è ben diversamente importante”.

I Miracoli, le Conversioni, ossia i cambiamenti radicali di una persona, sono altri SEGNI, che umanamente non si possono spiegare.

Sono i SEGNI predetti da Gesù, mentre inviava gli Apostoli ad evangelizzare il mondo. SEGNI, che continuano a realizzarsi nella MISSIONE DELLA CHIESA CATTOLICA, fino alla fine dei tempi.

Il Vangelo attesta che la PAROLA DI DIO è sempre accompagnata dai SEGNI.
“Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la Parola con i PRODIGI che l’accompagnavano”(Mc.16,20).

Ma il PIU’ GRANDE SEGNO STORICO, che li irradia tutti, è GESU’ CRISTO.

Egli, con il Mistero dell’Incarnazione, culminato nel Mistero della Redenzione, ha effettivamente cambiato la storia per tutti quelli che si aprono a Lui, accogliendolo nel dono della fede. La sua Risurrezione è il Segno per eccellenza della sua Divinità, al quale fanno capo tutti gli altri Segni e al quale Gesù stesso fa appello.

“ Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un SEGNO, ma non le sarà dato nessun Segno fuorché quello di Giona. Poiché come Giona fu un Segno per quelli di Ninive, così il Figlio dell’ uomo lo sarà per questa generazione” (Lc. 11,29-30).

Tutti i Santi e tutti i Martiri della Chiesa cattolica di ogni tempo, che non si possono nemmeno contare, CON LA LORO VITA E CON IL LORO MARTIRIO gli rendono la TESTIMONIANZA SUPREMA, , che Lui ha realmente vinto il peccato e la morte.

Così avviene anche per chiunque accoglie la sua Parola.

Può attestare, con verità, di sentirsi interiormente rinnovato.

I SEGNI INCONFONDIBILI della sua PRESENZA IN NOI sono: UNA VITA RICONCILIATA, LA PACE DEL CUORE e la GIOIA DI VIVERE.

Questi BENI SPIRITUALI, che solo LUI ci può donare, sono immensamente superiori ai BENI MATERIALI, sempre superficiali, labili e insicuri.

L’esperienza di tutti i Santi ci attesta, con chiarezza, che chi crede ed agisce in nome di Cristo, tocca con mano, in tanti SEGNI della sua vita, la POTENZA DI DIO, CREATORE E PADRE.

Ma avverte, più ancora, di sentirsi avvolto dal suo AMORE INDICIBILE. Quell’ AMORE, che lo ha spinto a donarsi, totalmente e senza riserve, all’umanità.

Un altro SEGNO, che la ragione deve bene valutare, è la diffusione, prodigiosa e universale, del Cristianesimo, da Lui fondato, che non si può né comprendere, né spiegare, se Gesù non fosse Figlio di Dio.

La difficoltà, infatti, di vivere umanamente la Legge Morale, che culmina nella perfezione evangelica delle Beatitudini; le persecuzioni, che fin dall’inizio ha incontrato il Cristianesimo, con l’Impero Romano, che ha tentato in tutti i modi di distruggerlo, facendo un numero incalcolabile di martiri, sono delle prove formidabili che tale Religione, e quindi che la Chiesa Cattolica, non viene dall’uomo, ma direttamente da Dio.

E’ celebre il dilemma, che diviene una argomentazione inconfutabile a favore del Cristianesimo. “ Il Cristianesimo si è diffuso o con i Miracoli o senza Miracoli. Se si è diffuso senza Miracoli, la sua universale diffusione è il più grande Miracolo”.

A questo proposito, nel libro degli “Atti degli Apostoli”, troviamo l'affermazione, molto saggia, del fariseo Gamaliele, dottore della Legge, che si rivolge ai membri del Sinedrio, i quali perseguitavano gli Apostoli, perchè annunciavano che Gesù è Risorto. Egli fa loro questa proposta:

“Per quanto riguarda il caso presente, ecco ciò che vi dico. Non occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questa teoria o questa attività è di origine umana, verrà distrutta; ma se essa viene da Dio, non riuscirete a sconfiggerli; non vi accada di trovarvi a combattere contro Dio”.
( At.5,38-39).

Se, dopo duemila anni, nessuno è riuscito a distruggere il cristianesimo, che anzi si è sempre più diffuso nel mondo, significa che questa Religione non viene dagli uomini, ma da Dio.

E anche la ragione compie il suo più grande atto di onestà quando riconosce il proprio limite, senza pretendere di voler spiegare il MISTERO o di negarlo.

Con la fede, l’uomo accoglie la Rivelazione di Dio, che ci svela tutta la Verità, anche ciò che umanamente noi non possiamo comprendere. E’ Gesù che ce lo dice: “ Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quel che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre, l’ ho fatto conoscere a voi” (Gv.15,15). Non soltanto.

Nella FEDE, Dio stesso si dona a noi, perché possiamo vivere nella VERITA’ e nella GRAZIA della sua AMICIZIA e del suo AMORE.

La fede è realmente la Luce di Dio, accesa in noi dal suo Spirito. Il salmo lo esprime in maniera impareggiabile: “E’ in Te la SORGENTE della Vita, alla Tua LUCE noi vediamo la luce” (Sal. 36,10).

Ma la FEDE è un DONO di DIO. Nessuno può credere, se non PER GRAZIA DI DIO.

S. Paolo lo esprime così:”Nessuno può affermare: GESU' E' IL SIGNORE, se non sotto l'azione dello Spirito Santo”(1 Cor.12,3).

Ecco perchè la FEDE bisogna implorarla incessantemente nella preghiera.

Riportiamo qui la preghiera più indicata per chiedere il DONO DELLA FEDE.

E' di S. Anselmo, vescovo e dottore della Chiesa.

“ Signore, insegnami a cercarti e mostrati quando ti cerco:
non posso cercarti se Tu non me lo insegni,
né posso trovarti se Tu non ti mostri.
Che io ti cerchi desiderandoti
e ti desideri cercandoti,
che ti trovi amandoti”.
Ogni persona deve riflettere seriamente sul senso, sul valore e sull’orientamento da dare alla vita, che gli è stata donata come valore inestimabile, nel tempo, ma che dura per l’eternità.

L’uomo è come un passeggero: sta viaggiando sopra un treno che corre a grande velocità (= la vita) sulla terra (che pure viaggia continuamente ad una velocità pazzesca, ma lui non se ne accorge…E di quante cose l’uomo non si accorge!...) Egli non ricorda la stazione di partenza, perché non aveva ancora cognizione di sé. Sa però con certezza che ad una stazione ferroviaria dovrà fermarsi e scendere.

E’, a dir poco,un grande insipiente chi non riflette seriamente sul viaggio della propria vita, che si svolge tra due realtà, avvolte nel Mistero: la NASCITA e la MORTE. Mentre vive, ogni persona ha occasione di rendersi conto che la scena di questo mondo è stupenda, ma è insieme anche drammatica.

E proprio perché la vita su questo pianeta Terra si vive una volta sola, e ognuno la “costruirà” per l’eternità, senza più possibilità di cambiarla, dopo il tempo, è urgente darle un senso e un orientamento.

Certamente, chi ha la fede, possiede una marcia in più, che è di un valore incalcolabile. Illuminato dalla Luce di Dio, egli si rende conto che, mentre la sua VITA FISICA è sottoposta ad un progressivo ed inevitabile disfacimento, la sua VITA INTERIORE, nella quale coltiva i VALORI CHE NON TRAMONTANO, cresce di giorno in giorno. Allora comprende bene la verità enunciata dall’Apostolo Paolo: “ Per questo non ci scoraggiamo, ma se anche il nostro UOMO E STERIORE si va disfacendo, quello INTERIORE si rinnova di giorno in giorno “(2 Cor. 4,16).

Per chi non crede, invece, la ragione diventa l’unico criterio che lo guida a vivere con saggezza. Usando la ragione, infatti, l’uomo può discernere, sia pure nella fragilità della natura umana, vulnerata dal peccato, ciò che è vero e ciò che è falso, ciò che è buono e ciò che è cattivo. Tutti portano scolpita nella coscienza la Legge morale naturale, che manifesta i Principi etici del Bene e del Male. Pur condizionato in tanti modi, l’uomo ha sempre un margine sufficiente di libertà, per compiere le scelte decisive della propria vita.

Anche chi non crede, non deve mai chiudersi pregiudizialmente al Mistero che intuisce esistere al di là della ragione, ossia alla “Verità tutta intera.
(cfr. Gv.16,13 ) di cui parla il Vangelo.

Con la fede, noi accogliamo la RIVELAZIONE del PADRE, ossia il Dono che Egli fa di Se stesso, nel MISTERO DEL FIGLIO SUO GESU’ CRISTO. In LUI ci rende figli, e come tali, partecipi della sua vita divina.

Tutto il MISTERO DI DIO e TUTTO IL MISTERO DELL’ UOMO si sintetizzano in GESU’ CRISTO. Egli è la RISPOSTA DEFINITIVA e COMPLETA, donata all’ uomo, che è sempre alla ricerca del senso e del valore della propria vita.

“Noi non conosciamo Dio – dice Pascal – che per tramite di GESU’ CRISTO. Senza questo MEDIATORE ci è tolta ogni comunicazione con Lui; per GESU’ CRISTO, noi conosciamo Dio…Senza GESU’ CRISTO il mondo non sussisterebbe; poiché sarebbe necessario o che fosse distrutto o che fosse come un inferno”.

Il FIGLIO DI DIO INCARNATO è, infatti, il MEDIATORE dell’ ALLEANZA ETERNA di AMORE tra DIO e L’UOMO, ratificata con il suo sangue.

Come Persona del VERBO, Egli ha assunto la nostra NATURA UMANA, per immolarla sulla croce. Il PADRE lo risuscita, nella sua Umanità Santissima, per la GLORIA ETERNA. GESU’ diviene così, per sempre, il NOSTRO AVVOCATO presso il PADRE.

Come vero Dio, Egli elargisce i frutti della sua Redenzione, Tesoro Inesauribile di GRAZIA e di MISERICORDIA, per la salvezza di noi peccatori.
E qui ancora Pascal, in uno dei suoi PENSIERI, sempre molto profondi, esprime il MISTERO di GESU’, che è insondabile e ineffabile, per chiunque lo avvicina nella sincerità del cuore.

“ GESU’ CRISTO è un DIO a cui ci si accosta senza orgoglio e sotto il quale ci si abbassa senza disperazione”.

Davanti al Mistero della sua croce è impossibile rimanere indifferenti. EGLI dalla croce giudica e salva il mondo. Soltanto ai piedi della croce noi scopriamo veramente chi è Dio e chi è l’ uomo. E soltanto lì, dove siamo stati rigenerati dal suo Sangue, veniamo rinnovati dallo Spirito e nello Spirito.

Nell’ abbraccio di GESU’ CROCIFISSO avviene la RICONCILIAZIONE COSMICA, che segna la VITTORIA TOTALE e DEFINITIVA dell’AMORE del DIO UNO e TRINO, al Quale sia ONORE e GlORIA nei secoli dei secoli.
Nella vita di noi pecatori, ci accompagni sempre la certezza della sua MISERICORDIA, che non viene mai meno, come ci dice l'Apostolo prediletto.
“Figlioli miei,vi scrivo queste cose perché non pecchiate: ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Avvocato presso il PADRE: GESU’ CRISTO Giusto”(1 Gv.2,1 ).









                                                        




                    RAPPORTO FEDE – RAGIONE

II

LA RAGIONEVOLEZZA DEL CREDERE


La FEDE e la RAGIONE sono ambedue fonti di conoscenza per l ‘uomo.

La FEDE si affida alla RIVELAZIONE DI DIO, CREATORE e PADRE, che si è manifestata in CRISTO, SUO FIGLIO.

La RAGIONE si affida alle SOLE RISORSE dell’intelligenza umana.

La FEDE e la RAGIONE non sono mai in contraddizione tra loro, e sono ambedue necessarie per emettere l’ATTO DI FEDE.

Anche se la RAGIONE non può comprendere i MISTERI DELLA FEDE, non può negare le CREDENZIALI, di ORDINE STORICO, SCRITTURISTICO ed ESPERIENZIALE, che Dio offre come SEGNI GARANTI dell’autenticità della sua RIVELAZIONE.

                                                          P. Severino Consolaro